In matematica sono i migliori a livello europeo, nettamente sopra la media anche in lettura e scienze naturali
Lo studio internazionale “Programme for international Student Assessment (PISA”) del 2012 ha preso in esame le competenze degli allievi quindicenni provenienti da 65 Paesi. Dal 2000, ogni 3 anni, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) promuove lo studio in cui si analizzano tre materie: la matematica, la lettura e le scienze naturali. Lo scorso anno hanno preso parte 510.000 giovani, di cui 11.000 dalla Svizzera, ripartiti equamente tra scuola d’obbligo, ginnasio, scuole private e professionali. I risultati collocano gli allievi elvetici ai primissimi posti a livello internazionale per le competenze matematiche e in scienze naturali, mentre dal 2000 gli allievi sono nettamente migliorati nella lettura. Numeri che confermano in Svizzera un sistema educativo efficiente, che integra bene anche gli allievi con sfondo migratorio.
Nello studio del 2012 la matematica è stata valutata come materia di riferimento e gli allievi svizzeri hanno dimostrato, che per loro resta una delle principali competenze. I risultati sono stati eccezionali: in nessun altro Paese europeo è stato raggiunto un valore medio più alto, mentre nel contesto complessivo solo la Corea del Sud e il Giappone (due dei 34 Paesi OCSE) si sono piazzati davanti. Un terzo posto che la Svizzera ha confermato, nonostante le prestazioni, con 531 punti, siano state leggermente inferiori al 2009 (534) e che ha permesso di superare la Finlandia, seconda nel 2009. La percentuale (21%) degli allievi svizzeri con prestazioni eccellenti (livelli di competenza 5 e 6) è più alta della media OCSE (13%), mentre con il 12% la media è nettamente più bassa nei giovani con prestazioni scarse rispetto all’OCSE (23%). I quindicenni svizzeri restano quindi stabili in matematica, risultato considerato positivo dagli esperti, ma che invitano a non abbassare la guardia, visto l’esempio di controtendenza negativa degli allievi finlandesi.
Anche in lettura e in scienze naturali gli allievi svizzeri sono tra i migliori al mondo. Spicca il trend molto positivo nella competenza in lettura (comprensione di testi). Rispetto all’inizio dello studio nel 2000, dove i risultati avevano riscontrato evidenti lacune ed era emerso che un allievo su cinque non era in grado di comprendere un testo semplice, si è delineata una tendenza significativa, grazie anche ad appositi programmi e misure intraprese dal 2000. Questa riguarda soprattutto la fascia dei quindicenni con prestazioni scarse, diminuita tra il 2000 e il 2012 dal 20% al 14%. Miglioramento che il segretario di stato per la formazione, Mauro Dell’Ambrogio spiega con “il cambiamento radicale della categoria degli immigranti negli ultimi anni”. Le famiglie immigrate in Svizzera hanno un miglior stato sociale e sono persone più qualificate, sono più sensibili alla formazione dei figli e ciò ha contribuito al miglioramento. Da allora la Svizzera ha risalito la china e con 509 punti si trova tra i primi dodici Paesi dell’OCSE, dietro a Polonia e Belgio ma davanti a Germania e Francia. Stabili anche le competenze nelle scienze naturali. Con 515 punti (nel 2009, 517) si è avuto un leggero calo, ma ciò permette di restare tra i primi dodici nei 34 Paesi OCSE. Lo studio si è soffermato anche sul fattore del genere, dove non si sono registrate sorprese. I ragazzi sono più bravi delle ragazze in matematica, ma vantano un valore medio più basso in lettura, mentre il valore è analogo per entrambi nelle scienze naturali.
PISA 2012 è un risultato sostanzialmente lusinghiero per la Svizzera. Ciò non deve fare dormire sugli allori, poiché ci sono margini di miglioramento in lettura e scienze. Secondo Christoph Eymann, presidente della Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE), anche in futuro “si dovrà prestare la massima attenzione per l’educazione, soprattutto dal punto di vista delle risorse finanziare”. Molti cantoni hanno varato un pacchetto di risparmio di oltre un miliardo di franchi, che tocca in modo esiguo l’educazione. Nel 2015 la Svizzera tornerà a partecipare allo studio PISA, ma solo con i requisiti minimi OCSE, mentre la CDPE verificherà dal 2016 per la prima volta il raggiungimento dei propri obiettivi nazionali di formazione. Per lo sviluppo del sistema educativo questa verifica fornirà dati più eloquenti dello studio PISA, che è limitato nelle valutazioni ed è un’istantanea, senza spiegazioni precise.