Firenze ha ospitato le nuove collezioni Autunno Inverno
Cinque giorni di sfilate in quel di Firenze più eventi e manifestazioni varie per presentare le nuove collezioni Autunno Inverno 2018/2019. Collezioni che hanno sfilato anche per i vicoli della città oltre che, come ogni anno, nella Fortezza da Basso di Firenze. Un evento da grandi numeri, come sempre: 1.244 marchi e collezioni, dei quali 570 provenienti dall’estero (il 45,8% del totale) 257 tra nomi nuovi e rientri al salone, 60 mila metri quadrati di superficie espositiva. Il tema di questa edizione, ‘Pitti Live Movie’, ha trasformato il piazzale centrale della Fortezza da Basso in un grande cinema all’aperto.
Inaugurata anche una nuova sezione, interamente dedicata allo sport, con quattro marchi che fondano moda e sport: 42.54, Aeance, Dyne, Gr1Ps e Isaora. Entrambe le sezioni dedicate ai nuovi nomi, Special Project e Pitti Italics, hanno ospitato due designer italiani: Dorian Stefano Tarantini di M1992, nuova denominazione di Malibu 1992, e il vincitore di Who’s on Next? Uomo 2017 Luca Magliano con il suo brand Magliano. Questa edizione ha visto il rientro alla Fortezza da Basso di brand importanti: dopo Z Zegna, tornati con un nuovo progetto anche Corneliani e Fratelli Rossetti, oltre a Paul & Shark.
La sala dell’Orologio ha invece ospitato la collezione di Karl Lagerfeld. Tra gli eventi e gli espositori più attesi di Pitti Uomo 2018 c’è stato Brooks Brothers, il più antico brand americano di abbigliamento celebre per i suoi blazer blu e le camicie button down, che ha festeggiato i suoi 200 anni di attività con una sfilata a Palazzo Vecchio. Da segnalare, tra i nuovi espositori a Pitti Uomo 2018, i debutti di Major Giovanni Allegri e di Bruno Manetti Cashmere che mette in stand le foto di generazioni di maschi, dall’adolescenza alla vecchiaia. Woolrich ha sorpreso tutti con la proiezione di un film sull’omonimo Paese e sullo storico lanificio americano. La mappa dei nuovi talenti di Pitti si snoda tra Finlandia, Corea del Sud e ancora Giappone. Per il progetto Guest Nation sono stati infatti selezionati otto brand e designer finlande si: Formal Friday, Ikla Wright x Turo, Mannisto, Maria Korkeila x R-Collection, Nomen Nescio, Rolf Ekroth, Saint Vacant e Vyner Articles.
La ricerca della Fondazione Pitti Immagine Discovery si è spostata poi in Corea del Sud con Concept Korea, che ha invitato a sfilare sulla passerella della Dogana i brand Beyond Closet e Bmuet(te). Il Giappone si è fatto valere con i Tokyo Fashion Award che hanno premiato le collezioni di sei brand emergenti giapponesi: Body Song, Children of the Discordance, Digawel, F/CE, Kuon e Soe.
Protagonista assoluta comunque la sartoria italiana, con look apparentemente classici ma con un mix di tessuti e materiali nuovi e inediti. Tra i diktat il colore del vestito, che non deve essere scuro e a tinta unita: tra le tinte, l’azzurro acceso va per la maggiore. D’obbligo panciotto e cappello in stile borsalino: è il gangster anni ’20 ad esser andato per la maggiore a questa edizione di Pitti Uomo. Altro outfit che probabilmente impazzerà nella prossimeastagione è quello da pescatore nordeuropeo: pantaloni rigirati che arrivano alla caviglia oppure salopette di jeans, cappotti slargati e cappellino di lana.
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foto: Ansa