Scoperte nuove virtù benefiche del sole l sole possiede virtù inaspettate e i dermatologi ripensano ai divieti impartiti fino ad oggi..
Sappiamo benissimo quali sono gli effetti nocivi di un’esposizione errata al sole, conosciamo bene a cosa si va in contro se non proteggiamo accuratamente la nostra pelle, soprattutto nel periodo in cui i raggi del sole sono più aggressivi, come per esempio adesso, nel periodo estivo. Come per anni è stato reso noto che il sole può essere il diretto nemico della nostra pelle poiché può accelerare l’insorgere di macchie solari, rughe e perfino tumori alla pelle. Per questo motivo facciamo sempre bene a prendere le dovute precauzioni, passarci le creme specifiche, non esporsi al sole nelle ore più calde…ma non troppo!
Infatti è di recente scoperta che esporsi al sole fa bene, anzi benissimo, l’importante è farlo con criterio! A ricevere i benefici dei raggi solari sarebbe in modo particolare l’ipertensione, ovvero più sole prendiamo e meno scende la pressione. A quanto pare, infatti, un po’ di sole, anche a mezzogiorno, fa bene perché i raggi UV-A sono in grado di ridurre la pressione arteriosa e il battito cardiaco, questa sarebbe la scoperta dei ricercatori dell’università di Edimburgo in un esperimento condotto su 24 donne sottoposte a due sessioni di lampade abbronzanti da 20 minuti, e pubblicato sul Journal of investigative dermatology. L’equipe di studiosi spiegano come grazie alle radiazioni ultraviolette del sole vengano rilasciate dalla pelle al circolo sanguigno quantità di ossido nitrico tali da determinare l’abbassamento della pressione. E di conseguenza, spiegano, se la pressione è più bassa si riduce anche il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari a essa collegate come infarto e ictus. “Bastano 20-30 minuti di esposizione per far calare la pressione diastolica di 3-4 millimetri di mercurio – spiegano gli studiosi – basti pensare che ad una diminuzione di 5 millimetri di mercurio corrisponde una diminuzione del rischio di ictus del 34% e di ischemia del 21%”.
L’ossido nitrico è la sostanza che si produce durante l’esposizione al sole, “quando ci si espone alla luce solare piccole quantità di ossido nitrico, che è abbondante nella pelle, vengono trasferite dalla pelle al sangue, aumentando la dilatazione dei vasi sanguigni. In questo modo diminuiscono i valori della pressione del sangue, e insieme ad essi il rischio di incorrere in infarto e ictus” spiegano. Ciò rende chiaro il motivo per cui la frequenza delle patologie cardiovascolari – spesso collegate alla pressione alta – risulta essere più elevata in inverno e nei Paesi più lontani dall’equatore: e cioè proprio in quel periodo dell’anno e in quei luoghi in cui la radiazione ultravioletta del sole è minore.”Il nostro studio dimostra che una esposizione al sole naturale, di 30 minuti, a mezzogiorno o nelle giornate assolate in zone del Sud Europa, dilata le arterie attraverso la pelle. Questo cambia la nostra valutazione del rapporto rischio/beneficio per l’esposizione al sole”.
“Una moderata esposizione al sole è benefica per lo sviluppo della vitamina D nelle ossa, ora sappiamo che c’è dell’altro – sottolinea Antonio Costanzo, direttore dermatologia alla università Sapienza di Roma-ospedale Sant’Andrea – Da evitare però che l’esposizione induca danni profondi, eritemi e scottature che facilitano l’insorgenza di tumori. Si può stare dunque al sole, con moderazione e senza scottarsi”. Ma i ricercatori non si fermano qui, il prossimo passo sarà “verificare se i benefici dei raggi solari valgono anche con esposizioni croniche” ma anche “individuare nuove strategie nutrizionali mirate a massimizzare la capacità della pelle di immagazzinare l’ossido nitrico e a rilasciarlo nel sangue nel modo più efficiente possibile”.