Il nuovo Capo dello Stato polacco è Bronislaw Komorowski. Dopo una notte in cui a un certo punto si era materializzato il sorprendente sorpasso da parte di Jaroslaw Kaczynski, il candidato del partito liberale, leader di Piattaforma Civica, si è attestato al 52,63% contro il 47,37% ottenuto dal gemello dell’ex presidente Lech Kaczynski, morto nel tragico incidente aereo avvenuto tre mesi fa in Russia.
A trainare la vittoria dell’attuale presidente del ramo basso del Parlamento, facente funzione di Capo dello Stato dopo la scomparsa di Lech Kaczynski, sono state le regioni occidentali del Paese, mentre Jaroslaw Kaczynski è stato votato soprattutto nell’Est e nelle zone rurali della Polonia. Non è bastata dunque l’onda d’urto dell’emozione collettiva provocata dalla tragedia aerea dell’aprile scorso a far tornare un Kaczynski alla presidenza.
I dati in mano agli analisti polacchi dicono anche che i voti del terzo candidato, il leader di sinistra Grzegorz Napiralski (che al primo turno aveva ottenuto il 13,68% contro il 41,5% di Komorowski e il 36,6% di Kaczynski), sono finiti per due terzi a Komorowski.
Il leader del Pis Kaczynski, prima ancora che i risultati acquisissero un contorno chiaro e definitivo, ha accettato di buon grado la vittoria dell’avversario: “Essere sconfitti ma non cedere, questa è la vera vittoria”, aveva detto alla chiusura dei seggi citando il maresciallo Josef Pilsudski e congratulandosi con Komorowski, che ha esultato senza nascondersi: “Ha vinto la democrazia polacca”. Il 58enne leader liberale, candidato alla presidenza dopo la rinuncia del primo ministro Donald Tusk, proviene da una famiglia nobile di partigiani e proprietari terrieri polacchi, è cattolico praticante e padre di cinque figli. Il suo ingresso in Parlamento risale al 1991, quando venne eletto nelle file dell’Unione Democratica. La sua vittoria elettorale dovrebbe dare più stabilità al governo del Paese guidato da Tusk.
“Ora – ha commentato il neopresidente – è importante non fomentare le divisioni ma costruire un senso di unità”. Dal nuovo Capo dello Stato ci si attende un atteggiamento europeista, orientato a instaurare buoni rapporti sia con la Russia che con la Germania. Dal canto suo, Kaczynski ha ottenuto un risultato di tutto rispetto. Forse sfruttando l’aristocratico distacco ostentato da Komorowski durante la campagna elettorale, è riuscito a risalire la china rimontando voti e legittimando la forza di un’opposizione che ora si prepara a dare battaglia ai prossimi appuntamenti elettorali: i primi sono in programma in autunno (amministrative) e nel 2011 (politiche).