Lui aveva picchiato già in passato la moglie, lei però non l’aveva denunciato
La scorsa settimana Abdelhadi Lahmar, di 40 anni, ha ucciso la moglie a colpi di accetta e subito dopo ha sgozzato la figlia di 7 anni. L’uomo, un disoccupato residente da tempo in Friuli e con un regolare permesso di soggiorno, ha poi avvertito le forze dell’ordine ed è stato arrestato. A quanto si apprende, prima di rientrare dal Marocco, dove era stato in vacanza, l’autore del duplice omicidio avrebbe telefonato alla moglie Touria Errebabi dicendole che l’avrebbe uccisa. Il padre era andato a prendere la figlia Hiba a scuola e la donna, terrorizzata per il ritorno del marito, dal quale anche recentemente aveva detto di volersi separare, era andata in banca a prelevare tutti i risparmi per scappare. Il duplice omicidio è avvenuto la notte del 15 aprile, poco prima delle 3 per un raptus a seguito dell’ennesima lite familiare. Touria sarebbe stata massacrata con una decina di fendenti di accetta, nella camera da letto, mentre ha colpito la piccola con un coltello da cucina. Le amiche della donna hanno confermato, che era terrorizzata e aveva confidato di temere per la propria vita. In passato era già stata picchiata, ma non aveva sporto denuncia.
Duplice omicidio anche tra Piemonte e Liguria
Un uomo di circa 60 anni, italiano, poliziotto in quiescenza, residente a Alessandria, ha prima fatto ritrovare il cadavere di una donna cubana, che ha ucciso nei giorni scorsi nella sua abitazione ad Alessandria, quindi con un’auto a noleggio si è schiantato sull’autostrada A10 all’altezza di Orco Feglino (Savona), uccidendosi e causando la morte di un’altra donna (italiana, la sua compagna residente anche lei a Alessandria, badante della madre invalida). I contorni della vicenda sono ancora tutti da ricostruire e al lavoro c’è la squadra mobile di Alessandria. La sera prima intorno alle 23.30 l’uomo con il cellulare della compagna italiana ha telefonato al 113 dal territorio di Genova: hanno risposto gli operatori della Questura del capoluogo ligure, ai quali ha detto che nel suo appartamento di Alessandria avrebbero trovato un cadavere, confessando così l’omicidio. Quindi ha preannunciato che avrebbe continuato a uccidere e che alla fine si sarebbe suicidato. Ad Alessandria la polizia si è recata nella casa indicata, trovando il corpo senza vita della cubana riverso sul letto, sotto un piumone, completamente nudo. Era morta da qualche giorno e sul cadavere non c’erano apparenti ferite da arma da taglio o da fuoco. Probabilmente è stata strangolata o soffocata. Nel frattempo l’uomo con l’Audi A6 noleggiata ad Alessandria, da dove era partito, si è schiantato sull’autostrada A10, in direzione Ventimiglia. A seguito dell’urto si è poi sviluppato un violento incendio, poi spento dai vigili del fuoco intervenuti insieme ai sanitari del 118 e alla polizia stradale di Savona e Finale Ligure. All’interno dell’abitacolo sono stati trovati due corpi, di un uomo e di una donna, completamente carbonizzati, sui quali sono in corso accertamenti anche se l’auto incidentata corrisponde all’Audi A6 noleggiata dall’uomo. È mistero anche sul movente del gesto. Nell’abitazione di Alessandria la polizia ha trovato su un tavolo quattro lettere in cui l’uomo spiegherebbe i motivi della sua follia omicida, che sarebbero da ricondurre anche a motivi religiosi riferiti a un culto di origine cubana.
In Calabria figlio uccide madre per punire relazione extraconiugale con altro boss
Fu uccisa dal figlio perché aveva una relazione extraconiugale con il boss di un’altra cosca. Queste le conclusioni cui sono giunti polizia e carabinieri che, su disposizione della Dda di Reggio Calabria, a Rosarno hanno arrestato Francesco Barone, 22 anni, ritenendolo responsabile dell’uccisione della madre, Francesca Bellocco, che sarebbe avvenuta nell’agosto 2013 oltre che dell’occultamento del suo cadavere. Il corpo della donna, infatti, non fu mai trovato ma per gli investigatori Barone, avrebbe “punito” la madre, legata all’omonima cosca, in quanto convinto che intrattenesse una relazione con Domenico Cacciola che, tra l’altro, scomparve nello stesso periodo.
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