Il presidente ucraino avverte i suoi cittadini di “una possibile offensiva russa”
La settimana scorsa i servizi di sicurezza ucraini davanti alla stampa hanno annunciato che i due presunti soldati russi, catturati in Ucraina orientale, sono stati accusati di “terrorismo”. Poco prima il governo ucraino aveva presentato ai media i due presunti soldati russi che i suoi uomini hanno catturato durante una sparatoria nell’est industriale del Paese, sconvolto dalla guerra tra truppe di Kiev e ribelli filorussi. I due uomini, feriti, vengono curati in una clinica di Kiev. Uno dei due si è coperto brevemente il volto parlando con i giornalisti dal suo letto d’ospedale. L’altro uomo non ha voluto rispondere alla domanda se sia un membro attivo delle forze armate russe.
Mosca ha risposto negando che ci siano forze russe nel teatro del conflitto ucraino. Ma Petro Poroschenko non si fida più del presidente russo Vladimir Putin, infatti all’emittente britannica BBC in un’intervista il presidente ucraino ha detto che in “Ucraina non c’è una lotta con i separatisti delle regioni orientali ma una vera e propria guerra con la Russia, e gli ucraini dovrebbero essere pronti per una possibile offensiva russa”. Nei conflitti tra l’Ucraina e la Russia dall’inizio più di tredici mesi fa, sono stati uccisi 6’250 persone, questo è quanto è stato annunciato dall’UN, nonostante i due partiti, con la Germania e la Francia che hanno fatto da tramite, abbiano stabilito l’armistizio, l’accordo è stato rotto più volte.
La Nato chiede più trasparenza
“Più trasparenza e prevedibilità” sulle manovre lampo delle forze armate russe, per evitare che “gli incidenti degenerino”, è quanto chiede il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg a Sergey Lavror, capo della diplomazia russa. A margine della riunione del Consiglio d’Europa a Bruxelles, secondo l’Askanews, c’è stato un incontro tra Lavrov e Stoltenberg che poi avrebbe dichiarato che “siamo preoccupati per i numerosi esercizi lampo condotti dalla Russia (…). Esercizi annunciati all’ultimo minuto, indipendentemente dal numero o dall’importanza, riducono la trasparenza e la prevedibilità lungo le nostre frontiere”.
Inoltre “penso che occorra cambiare questa cosa, anche i russi devono essere più trasparenti in merito alle loro attività militari” ha aggiunto, descrivendo una situazione in cui “c’è un aumento della presenza militare russa lungo i nostri confini”. “Per la Nato, è importante fare tutto il possibile per evitare che degli incidenti degenerino” ha aggiunto. Presso la Nato “siamo pienamente trasparenti su quando e dove terremo le esercitazioni”, ha detto ancora Stoltenberg.
La Nato ha interrotto la collaborazione militare con Mosca nell’aprile 2014, in risposta al “comportamento in Crimea e in Ucraina” della Russia, ha ricordato il segretario generale dell’Alleanza. “Ma le linee di contatto politico restano aperte”. Stoltenberg ha aggiunto che c’è una linea diretta tra il capo di Stato maggiore russo Valery Gerasimov e i massimi responsabili militari dell’Alleanza, i generali Knud Bartels e Philip Breedlove, anche se non è stata usata da un anno. Prima dell’incontro Lavrov ha detto che Mosca “non evita i contatti” con la Nato.
Sostegno finanziario dagli USA
Secondo Askanews gli Stati Uniti hanno dato il via libera a un altro prestito garantito da un miliardo di dollari a favore dell’Ucraina. Ad annunciarlo sarebbe stato il dipartimento americano del Tesoro. Si tratta del secondo accordo sull’asse Washington-Kiev per un prestito garantito e sottolinea “il continuo sostegno Usa all’agenda delle riforme economiche” della nazione. “Da quando un anno fa abbiamo firmato il primo accordo riguardante un prestito garantito”, ha commentato in una nota il segretario al Tesoro Jack Lew, “l’Ucraina ha lavorato da vicino con il Fondo monetario internazionale, la Banca Mondiale, gli Usa e altri membri della comunità internazionale per implementare un robusto programma di riforme che aiuterà l’economia dell’Ucraina a stabilizzarsi preparando il terreno alla crescita e alla prosperità future”. Per Lew Kiev ha “già fatto passi significativi” ed è “chiaro” il suo impegno a “rompere con un passato di corruzione è stagnazione”. Questi progressi “devono continuare in modo tale che le persone dell’Ucraina possa avere la prosperità e la stabilità che si meritano”. “Mentre l’Ucraina continua lungo la strada delle riforme economiche, continuiamo a lavorare con i partner internazionali per aumentare gli sforzi volti a sostenere la piena implementazione degli accordi di Minsk, inclusa l’imposizione sulla Russia di costi per i suoi atti aggressivi nell’Est dell’Ucraina”, conclude Lew.