Esordio incerto per gli azzurri che rimontano un gol al Paraguay e chiudono con un pareggio la gara d’esordio; e intanto gli estremi difensori diventano i protagonisti di queste prime gare mondiali
Non comincia nel migliore dei modi l’avventura azzurra ai Mondiali in Sudafrica. La gara di esordio con il Paraguay lascia l’amaro in bocca per un risultato che non rende onore al gioco della squadra azzurra ma che non può non far riflettere. Il primo tempo si chiude con l’Italia sotto di una rete dopo una superiorità azzurra che non si è però concretizzata in azioni da gol.
Tutto come previsto per la formazione: il ct schiera in porta Buffon, in difesa Zambrotta, Chiellini, Cannavaro e Criscito. Il centrocampo è affidato Marchisio, Montolivo e De Rossi a centrocampo, l’attacco a Pepe, Iaquinta e Gilardino.
Gli azzurri ci hanno provato per buona parte del primo tempo, senza però riuscire a concludere. Al 21°, una palla goal di Montolivo si involava e dal limite dell’area calciava debole sul portiere Vilar. Occasione anche per Iaquinta bloccato da un dubbio fuorigioco. Sotto porta almeno 3 azioni degli azzurri avrebbero meritato migliore fortuna.
L’unica occasione di tutta la prima frazione per la squadra di Martino arriva con un calcio piazzato da 35 metri, sfruttata al massimo da Alcaraz che sfugge alla marcatura e realizza di testa un immeritato vantaggio.
Al 39° arriva così la beffa, con il gol paraguayano: niente da fare per il portierone juventino dopo che Alcaraz beffa De Rossi e Cannavaro con un ottimo stacco di testa.
Si va negli spogliatoi sull’1-0 per i sudamericani.
La ripresa inizia con la sostituzione del portiere: fuori Buffon per un problema muscolare, dentro Marchetti. Pochi minuti, e lascia il campo anche Marchisio sostituito da Camoranesi. Il risultato cambia al 17° del secondo tempo, grazie ad un gran gol di Daniele De Rossi, che sfrutta un errore del portiere paraguayano su un tiro di Pepe dalla bandierina. Alla fine portiamo a casa soltanto un punto, ma la prestazione degli uomini di Lippi lascia però ben sperare per il proseguio del torneo.
Le preoccupazioni restano le solite: la difesa, troppo incerta, come ha dimostrato la rete del vantaggio dei sudamericani; e le condizioni di Buffon.
Ma facciamo un passo indietro e vediamo cosa è successo nelle gare che hanno preceduto l’esordio della nazionale italiana. Posto d’onore meritano i portieri che hanno saputo guadagnarsi l’attenzione delle cronache collezionando più papere che prodezze, quasi vittime di una buffa vendetta dello Jabulani. Il mondiale appena cominciato sembra infatti celebrare la legge del contrappasso e punisce i portieri, autori di tante lamentele alla vigilia per le strambe traiettorie del nuovo pallone marchiato Adidas. La sfera invece va che è un piacere, sono gli estremi difensori, i numeri uno di un tempo oggi finiti con la doppia cifra sulla maglia, a spanciare sull’erba diventando la favola del villaggio del calcio.
Ha cominciato Robert Green, buttandosi da solo la palla in rete contro gli statunitensi. Ha replicato l’algerino Chaouchi, regalando agli sloveni il gol della vittoria. Quindi è toccato all’australiano Schwarzer, goffamente in ritardo su un cross e anticipato di testa da Klose per il raddoppio tedesco nell’incontro poi terminato 4-0. Sembra di vederlo ghignare, mentre vola per i cieli sudafricani, il signor Jabulani di professione pallone: ma forse basta tradurre dallo zulu il suo nome per dare il senso della cosa: “esultare”. A ‘Jabulani’, ad esultare, insomma sono stati in questi primi giorni di mondiale soprattutto gli attaccanti o meglio quelli che, come l’americano Dempsey e lo sloveno Koren hanno provato tiri da lontano con effetto moscio sulla traiettoria ma durissimo sul risultato: gol che hanno regalato un punto agli Usa e tre agli sloveni. Ma non dimentichiamo che ci sono stati anche portieri grandi protagonisti: soprattutto gli africani Khune, del Sudafrica (super nell’1-1 inaugurale contro il Messico) e Enyeama della Nigeria, che ha impedito più volte a Messi di andare in gol pur non riuscendo a fermare l’Argentina, vittoriosa per 1-0. Bene la Corea del Sud (2-0 contro la Grecia), male la Francia (0-0 con l’Uruguay), bene il Ghana che ha battuto la Serbia con un rigore di Asamoah Gyan. Ma per ora, Germania a parte e nonostante lo Jabulani, i gol latitano.
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