Il Consiglio federale ha approvato il recepimento di uno sviluppo dell’acquis di Schengen che prevede l’introduzione di un meccanismo sospensivo in materia di visti
Ciascuno Stato Schengen può invocare dinanzi alla Commissione europea questo meccanismo di ripristino temporaneo dell’obbligo del visto nei riguardi di cittadini di Stati terzi. La decisione spetta alla Commissione, che si fonda sul numero di Stati interessati e sull’impatto sulla situazione migratoria globale dello spazio Schengen. In casi giustificati, la Commissione può proporre, come ultima ratio, il ripristino definitivo dell’obbligo del visto nei riguardi di uno Stato terzo.
In virtù dell’associazione all’accordo di Schengen, la Svizzera applica la stessa politica degli Stati europei per quanto riguarda il rilascio dei visti. La Svizzera è favorevole al sistema d’esenzione, ma ritiene necessarie misure per lottare contro eventuali abusi. Nell’ambito delle sue possibilità di partecipazione previste dall’associazione a Schengen ha pertanto contribuito attivamente ad elaborare questo sviluppo, da lei sostenuto. Il nuovo meccanismo andrebbe tuttavia applicato con parsimonia e soltanto quale ultima ratio.
Reciprocità La riforma della politica comune in materia di visti include anche un potenziamento del meccanismo di reciprocità, in virtù del quale un Paese terzo esentato dall’obbligo del visto deve accordare il medesimo trattamento ai cittadini dello spazio Schengen. Anche in questo caso si offre quindi la possibilità di un ripristino temporaneo dell’obbligo del visto nei riguardi dello Stato terzo in questione.