Roma, Milano, Parigi, Vienna ma anche Zurigo e Ginevra: è l’escalation degli atti antisemiti. La comunità ebraiche nel mondo sono molto preoccupata
Dal 7 ottobre, con l’attacco di Hamas in Israele, qualcosa è successo anche in Europa. Le ceneri dormienti di un occulto antisemitismo sembrano che siano tornate ad ardere e da allora, in maniera sempre più sfrontata, le manifestazioni di odio e di irriverenza contro gli ebrei si fanno più palesi. I ricordi oramai sbiaditi della Shoah lasciano il posto ad azioni antisemite e ci pongono di fronte ad una domanda che forse qualche anno fa non avremmo mai pensato di proporla seriamente: “è davvero possibile un ritorno dell’antisemitismo”? Ma forse la domanda più corretta è: “l’antisemitismo se ne è mai andato veramente?”. Alcuni atti a cui si assiste in questi giorni fanno temere la risposta positiva.
Le pietre di inciampo in Italia
Questa notte a Napoli sono stati imbrattati e volutamente rovinati i volti dei civili israeliani rapiti da Hamas sui manifesti diffusi per la città. Anche Milano ha trovato diversi ambienti imbrattati con simboli inequivocabili. Qualche giorno prima, invece, la capitale italiana non solo è stata teatro di cortei pro Palestina, dove sfilavano striscioni e slogan contro Israele, ma si è passato all’azione con il danneggiamento e quindi l’oltraggiamento di alcuni monumenti dedicati alla memoria delle vittime della Shoah. Si tratta, per la precisione, delle pietre d’inciampo poste a Trastevere e dedicate a Michele Ezio Spizzichino e Amedeo Spagnoletto, e, un un’altra via di Roma, quelle dedicate a Eugenio e Giacomo Spizzichino. Si tratta di alcuni dei deportati e assassinati ad Auschwitz e Mauthausen ai quali erano state dedicate queste pietre d’inciampo per onorarne la memoria, ma che qualcuno, 80 anni dopo la Shoah, in questo clima di antisemitismo filtrante, ha deciso di deturpare e vandalizzare, facendo una scelta mirata, ovvero colpendo degli ebrei.
“Roma respinge ogni atto e gesto di antisemitismo, di intolleranza, di razzismo – afferma il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri – Sono state immediatamente ripulite (le pietre d’inciampo deturpate, ndr) ma è un gesto inaccettabile, intollerabile. Queste pietre di inciampo ricordano la deportazione, l’uccisione di cittadini romani assassinati perché ebrei con la Shoah, vittime del nazifascismo. Noi non accettiamo che si colpiscono questi simboli così importanti che sono patrimonio della memoria di tutto il Paese e di tutta la città – conclude – che ricordano l’uccisione di ebrei romani, cittadini del nostro Paese, da parte dell’atto criminale più drammatico della nostra storia”.
Le stelle di David in Francia
Ben 819 sono gli atti di impronta antisemita quelli registrati in Francia dal 7 ottobre, ovvero dall’attacco di Hamas. A dichiararlo è ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, che ai microfoni di Bfmtv-Rmc spiega come il governo Francese intende prendere provvedimenti di fronte queste azioni: “Dispieghiamo di mezzi molto importanti per proteggere i francesi di confessione ebraica”, nel frattempo sono stati effettuati “414 fermi di polizia e gendarmeria per persone che compivano atti antisemiti”. Tra questi, l’atto di maggiore impatto emotivo e visivo è quello che è stato compiuto alcuni giorni fa in varie facciate, abitazioni, edifici e negozi legati alla cultura ebraica, dove sono state dipinte le stelle di David. “Ci sono degli ebrei qui, potete attaccare”, è questo il significato di un tale atto con chiaro riferimento al passato. “Non è un caso, ci designano”, lo spiega una donna intervistata in maniera anonima da Bfmtv, aggiungendo che la polizia le avrebbe chiesto di “chiudere gli scuri delle finestre, di togliere i nomi, di fare attenzione e di chiamare al minimo timore”.
Anche nella Confederazione si diffondono atti antisemiti
Anche la Svizzera sta vivendo un momento particolare con l’aumento sensibile di atti antisemiti incorsi proprio a partire dall’attacco di Hamas, tanto che le comunità ebraiche si dicono preoccupate. In effetti, non sono pochi e nemmeno trascurabili i casi segnalati tra atti di bullismo nelle scuole verso gli alunni di origine ebraica; atti di vandalismo e intimidazione con la comparsa di una cinquantina di scritte razziste, accompagnate da svastiche a Ginevra; di aggressioni sia fisiche che verbali a Zurigo che hanno interessato due giovani e un uomo che indossava una collana con la stella di David e la candidata al Consiglio nazionale Sonja Rueff-Frenkel che è stata apostrofata “Scheiss Jude” mentre distribuiva volantini. Il Cicad (Coordinamento intercomunitario contro l’antisemitismo e la diffamazione) afferma di aver ricevuto un numero esagerato di segnalazioni negli ultimi 13 giorni. “Non possiamo aspettare che scoppi un incendio prima di reagire. Il sentimento di preoccupazione tra gli ebrei svizzeri è molto forte – afferma Johanne Gurfinkiel, segretaria generale del Cicad – Per molti ebrei in Svizzera è stata superata una linea rossa”.
L’appello: “dichiarare guerra all’antisemitismo”
In risposta alla preoccupante “ondata di antisemitismo che sta attanagliando il globo”, lo Yad Vashem, il Museo della Shoah a Gerusalemme, per voce del presidente Dany Dayan ha fatto appello “ai leader politici, culturali, religiosi e accademici di tutto il mondo a dichiarare guerra all’antisemitismo”. “Seguiamo da vicino il drammatico aumento dell’antisemitismo nelle parole e nei fatti – ha detto il presidente Dayan -, compresi gli attacchi violenti contro le comunità, le istituzioni e gli individui ebraici”.
Redazione La Pagina