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21 November 2024
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Scrive chi legge

Post-verità sul conflitto Russia Nato II (Credere, Obbedire, Soccombere)

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Non bisogna essere di parte per affrontare temi quali la guerra, la geopolitica e gli interessi nazionali con gli occhi di un fanciullo che ha bisogno di distinguere i buoni dai cattivi. In questa seconda parte vi invito, se siete affetti da russofobia acuta, a liberarvi dalle catene adottate dalla UE con misure di controinformazioni e censura digitale, orientate con strumenti discutibili e univoci sulla narrazione della guerra e alimentando l’ostracismo per i dissidenti. Checché se ne dica siamo in guerra, e con essa la censura, che vieta agli operatori dei media la diffusione di contenuti attinenti con quelli del nemico. È mio intento compensare questo abuso di potere. Definire come scrive Zhadan, un autore ucraino premio per la pace dell’industria libraria tedesca, i russi “spazzatura e animali, maiali che dovrebbero bruciare all’inferno”, sa di totalitarismo fascista. Così gli specialisti dell’informazione danno il peggio di sé, mentre gli ex Putiniani smemorati dei politici evitano di parlare di pace per puro opportunismo. Genuflettendosi ai poteri sovranazionali per compiacerli e vezzeggiarli, dando poi addosso ai deboli beffati nelle ultime campagne elettorali. Gli sconfitti sono i civili ucraini, di cui il loro governo rifiuta ogni negoziato, mentre in Russia si parla di guerra di liberazione. Poi abbiamo gli sfigati dei cittadini europei, sedati dalla vicenda Covid che chinano il capo, pagando rassegnati le bollette e il carovita con resilienza, e orwelliana convinzione che la guerra è pace.

Propaganda All’Aia La Corte penale internazionale, la stessa che condannò Milosevic senza un regolare processo, facendolo morire in carcere, emette un mandato di cattura per Putin, accusato di crimini di guerra e deportazione di bambini. In realtà la Russia ha organizzato un piano di evacuazione strutturato, spostando i bambini a rischio o isolati nel proprio territorio, al sicuro dalle bombe o bloccati negli orfanotrofi perché figli di madri surrogate. Se lo fa la UE sono profughi, mentre si omette che l’Ucraina è diventata da anni un negozio online internazionale per la vendita di neonati e organi. Circa 50 cliniche offrono servizi di maternità surrogata nel paese, dove la povertà spingono molte donne ucraine a diventare madri per conto di altri, ma con l’invasione la situazione è sprofondata nel caos. Perché la CPI non ha mai condannato gli USA per quei 500’000 bambini “sacrificabili” per via delle sanzioni e invasione in Iraq? Lo stesso tribunale non si è mai occupato di Assange, torturato in carcere in UK e in attesa di essere estradato negli USA senza un regolare processo, della questione palestinese o della guerra sanguinosa nello Yemen. Il verbo è inconfutabile e diffuso dai Ministeri della verità, secondo cui l’aggressione russa all’Ucraina è brutale e non provocata. Non vi è spazio per gli arroganti dissidenti no pax, che vorrebbero fare analisi storiche o scrivere articoli sulla cultura per loro immensa della Russia, rischiando la ghigliottina dell’ostracismo o nella neolingua #cancel culture. Certificate dai nostri fidatissimi “fake Checker” alcune verità sul nemico: maggio 2022, cannoni italiani stanno distruggendo i russi (dalle risate). Dozzina di malattie letali porterebbero a breve alla tomba Putin e Lavrov. I russi dopo le sanzioni sono al collasso economico e stanno esaurendo i missili. Viagra per i soldati russi per violentare più ucraine possibili, bombardamenti di scuole e ospedali e stragi dei bambini nelle incubatrici. WANTED Putin, il ladro di bambini che potrebbe usare le armi nucleari per fermare un colpo di stato o guerra civile. Taglia da 15 Mio di dollari sul ministro della Difesa italiano Crosetto. Mosca punta sul corpo a corpo, i russi combattono anche con le pale. Enrico Mentana su Open risulta il vincitore delle bufale, mentre tra i perdenti abbiamo una massa disinformata cui verrà negato articoli come questo: Iraq Le autostrade della morte, una pagina di storia dimenticata

Situazione Russia Il circo mediatico afferma che la Russia sta perdendo la guerra. La realtà dice che la sta vincendo, a stenti e senza dimostrazione di superiorità intrinseca dall’”esercito più forte del mondo” appena un gradino sotto a quello “più forte della galassia”. E l’economia, bersagliata dalle rabbiose sanzioni del capobranco e dei cagnolini alleati che abbaiano mordendosi la coda? Avendo stretto nuove alleanze e rivalutato il rublo, oltre all’industria bellica in crescita come la tenuta politica e sociale decisamente positive. I leader atlantisti minacciano in nome della pace, di distruggere la Russia smembrandola in diversi stati fantoccio e questo non può che compattare maggiormente la nazione a vantaggio del Cremlino. Lo capirebbe non dico un politico, ché se ne è persa la razza, ma anche un capoclasse delle elementari. È risultato devastante alla credibilità del pentagono e alleati, il sequestro delle riserve della Banca Centrale russa di 300 miliardi di euro depositate nelle banche occidentali. È un attacco frontale alle fondamenta giuridiche del capitalismo e ai suoi diritti di proprietà, che fu adottato solo contro la Germania nazista. Questa confisca criminale ha provocato la fuga di capitali di ricchi arabi, asiatici e latinoamericani dalle banche inglesi, svizzere, europee e americane, giustificando il timore che domani possa succedere a chiunque non obbedisca a Washington. È questa uno dei motivi del fallimento della Credit Suisse, che si è vista perdere di credibilità e quindi non più in grado di versare la liquidità necessaria alla fuga di capitale. Il mancato sostegno finanziario del loro maggior azionista la Saudi National Bank ha fatto il resto. Non dovevano crollare sotto i colpi delle sanzioni le banche russe? Il servilismo verso Washington ha raggiunto vette sublimi, al punto che sul sabotaggio ai gasdotti Nord Stream, l’Onu boccia la risoluzione russa su inchiesta internazionale sull’attentato.

Quale democrazia da difendere? Per un paese a pezzi come l’Ucraina, l’Italia e altri 30 paesi, forniscono imponenti aiuti militari oltre a ospitare oltre 170mila profughi nel Bel Paese e fondi stanziati per 844 Mio (vedi dettagli). Nel 2022 la spesa militare è cresciuta di oltre 8 miliardi, attestandosi a circa 26 miliardi. Nella prossima finanziaria, dovrebbe accrescere di altri 10 miliardi, per arrivare al 2% del Pil come chiesto da Washington. Ecco la lista dei Trasferimenti di armi in Ucraina aggiornata sulle armi promesse e/o consegnate all’Ucraina per ogni singolo membro NATO, per un paese che secondo il rapporto dall’ONU sulle violazioni dei diritti umani, chiamarlo democratico è un eufemismo. Per par condicio il rapporto di Amnesty International sulla violazione dei diritti umani in Russia. Da noi si intervistano solo ucraini fedelissimi di Zelensky, o anziani che non vogliono abbandonare le loro abitazioni distrutte, ignorando i dissidenti silenziati o peggio. Per non contraddire tutte le menzogne introdotte sin dall’inizio, i media russi sono stati subito bannati e censurati in Europa. Questo governo filonazista e corrotto da influenze e finanziamenti occidentali non giustifica l’invasione militare della Russia, il cui dissenso è anch’esso ostacolato e represso. Dopo la Rivoluzione di Euromaidan, nel giugno 2015 in Ucraina è entrata in vigore una legge che ha consentito, tramite il Consiglio di Sicurezza e Difesa nazionale, una lista di proscrizione contenuto nel  pericoloso sito Myrotvorets. Sono di norma giornalisti, artisti, scrittori e sportivi che supportano pubblicamente la politica russa o visitano la Crimea in violazione della legislazione ucraina. Nel sito troviamo i loro dettagliati dati personali e recapiti. Dove erano i nostri professionisti dell’informazione dal 2014 in poi in Ucraina e la CPI, quando il regime di Zelensky dal 2019 aboliva tutti gli 11 partiti delle opposizioni e firmava un decreto con cui unificava, sotto la legge marziale, tutti i canali televisivi in un’unica piattaforma attiva H24? Silenzio omertoso sulla strage di Odessa del 2014 e il massacro di Maidan.

Intanto la tavola è imbandita. Nella “neutrale” Svizzera si sono incontrati i rappresentanti di governi e di grandi aziende occidentali (USA, UE, UK, Giappone e Sud Corea) per pianificare una serie di dure politiche neoliberiste, da imporre all’Ucraina del dopoguerra. Riforme sul lavoro, deregolamentare le industrie e privatizzazioni. L’ex comico Zelensky che apre virtualmente la Borsa di New York suonando simbolicamente il campanello tramite streaming video, è l’immagine eloquente di un Pinocchio con fili, che invita le società straniere a sfruttare le abbondanti risorse e la manodopera a basso costo del paese, che dovrebbe tutelare e non svendere. I giganti della finanza Black Rock, J.P. Morgan e Goldman Sachs, possono sedersi alla tavola imbandita dai seguenti progetti miliardari. Armi, difesa, edilizia, comunicazioni, agricoltura, trasporti, informatica, banche e medicina con biolaboratori e l’estrazione mineraria. Gli Usa dallo scoppio della guerra si sono rafforzati come super-potenza del gas e del petrolio diventando il primo produttore mondiale a livello geostrategico e fornitore privilegiato dell’Ue. Il Complesso militare industriale può contare su una crescita esponenziale, dopo avere investito oltre 50 miliardi di dollari di cui oltre 20 da parte della UE. Pur assottigliando le riserve di armi delle loro Forze Armate, mettendo a rischio, la capacità potenziale degli Usa di combattere, l’altro conflitto programmato con la Cina su Taiwan. La sola produzione di proiettili d’artiglieria è aumentata del 500%, travolgendo gli ordini. Di trattative per un cessate un fuoco o negoziati per la pace, gli USA e la UE non vogliono saperne, dato che il lavoro di distruzione genera sempre più profitto. La Ue per partecipare al banchetto degli affari aumenterà la produzione della propria industria bellica, utilizzando un miliardo proveniente dal “Fondo europeo per la pace” per rifondere gli stati europei fino al 50-60% di quanto verrà convogliato in Ucraina. Uniamoci agli slogan della manifestazione del 25 febbraio a Genova dell’Unione Sindacale di Base: “Vogliamo pace e salario, contro la guerra e l’economia del carovita che ingrassa il padronato, le multinazionali e la speculazione finanziaria, strangolando le popolazioni di tutto il mondo”.  Segue la cronistoria del conflitto Russia-NATO.

Seconda fase della guerra (primavera – metà estate) In basso due esempi di comunicati stampa dal sito ufficiale del Consiglio europeo. La cronistoria dettagliata è lunga quanto i quasi 400 giorni dall’inizio dell’operazione speciale, e per chi voglia sbizzarrirsi, con atti masochistici come il sottoscritto, può leggere ogni comunicato, documento e dichiarazioni per alcune settimane.

  • 17 miliardi di EUR di fondi dell’UE disponibili per aiutare i rifugiati dall’Ucraina. (comunicato stampa, 4 aprile 2022)
  • L’UE adotta il quinto pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia in considerazione dell’aggressione militare contro l’Ucraina (comunicato stampa, 8 aprile 2022)

Nonostante l’aiuto occidentale, le risorse strategiche ucraine (popolazione, potenza latente economica, potenza manifesta militare, truppe mobilitate e profondità strategica) non sono paragonabili, alle risorse strategiche russe, che conta 145 MLN di abitanti, e ne può mobilitare un massimo fino a 25 MLN, oltre alle enormi risorse naturali e la capacità di trasformarle, in un’ampia base industriale militare, e una profondità strategica di 11 fusi orari. Conquista russa del Donbass da parte principalmente di truppe russe delle milizie del Donbass, le formazioni di volontari ceceni, e il gruppo Wagner. Le numerose perdite da parte ucraine influenzano la necessità di giustificare, presso i governi e le opinioni pubbliche occidentali, l’unanime sostegno politico e dalla fornitura di armi sempre più massiccio. Vale l’unica prospettiva plausibile a giustificare il colossale sforzo, di una futura vittoria militare dell’Ucraina sulla Russia. Da noi si parla ovviamente della valorosa resistenza ucraina, mentre per un’ampia quota della popolazione, il conflitto con la Russia è divenuto una guerra di liberazione nazionale, che si integra con una guerra civile e con una guerra per procura tra Russia e USA–NATO, che non sono intervenute militarmente, ma hanno rafforzato le difese militari ucraine, inviando armi e imposto durissime sanzioni poi rivelatesi farlocche a Putin. Dal canto suo, il capo del Cremlino ha firmato un decreto che impone il pagamento del gas russo in rubli, ha vietato l’ingresso nel Paese ai leader europei e ha emanato delle contro-sanzioni nei confronti dell’Occidente. Turchia e Israele si pongono come mediatori del conflitto e interlocutori di Mosca, mentre si sospetta che la Cina stia aiutando militarmente il Cremlino. Al contempo gli Stati Uniti e le loro colonie occidentali chiudono lo spazio di manovra diplomatica mettendo la posta politica in gioco per le loro classi dirigenti, che rischiano di essere spazzate via in caso di sconfitta. Frattanto la crisi energetica ha riportato i gas ai massimi storici toccando addirittura i 300 euro/MWh, e fatto fallire numerose piccole imprese incapacitate di pagare le bollette. Nella sessione di giugno il Consiglio “Energia” adotta nuove norme sullo stoccaggio del gas. Esse dovrebbero garantire, che le capacità di stoccaggio di gas nell’UE siano soddisfatte prima dell’inverno ed‘essere condivise tra gli Stati membri in uno spirito di “solidarietà”. Intanto Enel annuncia ricavi quasi raddoppiati a 108 Mio di euro, (+84% rispetto al 2021).

Sono a metà delle mie quattro fasi del conflitto, e osservo che il blocco euro-angloamericano, è sempre più isolato. I leader europei dietro al loro sorriso di facciata e proclami bellicisti antirussi sono sempre meno credibili. Prevedo che l’attuale leadership europea dovrà presto o tardi porre un alt alle richieste sia di Kiew che di Washington. La storia insegna che laddove gli Stati Uniti si ritirano c’è normalizzazione e distensione in paesi al limite di guerre civili e caos devastanti, dopo l’urto bellico dei paesi Nato. Vedi il Medio Oriente post-americano che non è più una polveriera, anche se il declino della minaccia mediorientale e la quasi scomparsa del terrorismo di matrice islamica ha creato inizialmente un problema per l’industria della paura. Paura superata con i nuovi nemici russi e cinesi, per iniziare una nuova corsa agli armamenti, sostegno del mainstream e sviluppo tecnologico in primis. Non esiste nessun risentimento antirusso da parte delle popolazioni europee, ed un netto rifiuto dell’invio di armi all’Ucraina, ma ancora una volta le imposizioni dall’alto mostrano l’impotenza dei nostri governanti.

Con la certezza, che coloro che sono arrivati fino al finale di questa mia narrativa, abbiano percepito l’importanza, di dovere tutelare costantemente la propria sovranità mentale. Magari avrò distratto alcuni potenziali lettori, altrimenti incollati come zombie al loro smartphone, che giornalmente come un machete spara news (fake) per condizionarvi e creare un consenso. Socrate riteneva che fosse impossibile mantenere la propria libertà di cittadini, cioè la capacità di autogovernarsi e darsi autonomamente leggi giuste, senza una profonda conoscenza delle cose.

Il grado di civilizzazione di una società si misura dalle sue prigioni (Dostoevskij).

Mario Pluchino

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3 commenti

Leonardo 9 April 2023 at 20:37

Articolo interessante e numeri scioccanti
500 mila bambini sacrificati è un numero inimmaginabile ! Pure i 300 milliardi della russia. Miracolo che ancora non ci bombardino.
Super logico il guadagno della guerra come sempre è stato nella storia ma al giorno d’oggi sono tutti altri standart !

Riuscieromo veramente a porre una ALT agli USA e fermare questa follia??

Quanto tempo ci vorrà fino che la gente capisca che il nostro benessere e progresso dipende dal nostro sfruttamento di altri popoli e delle loro materie ?

Rispondi
Sandro Meier 13 April 2023 at 07:23

Complimenti per l’articolo. Cercando di analizzare la situazione da tanti lati diversi, io sono convinto che la russia fobia sia fondata dal fatto, che meglio vivere con la Nato in missione, che succombere alla propaganda ed invasione russa. Come democratico non posso lasciarmi attirare e soggiogare dal romanticismo cinico, sperando ad una fine prossima di un conflitto orribile.

Rispondi
Angela 20 April 2023 at 16:38

Complimenti per aver riassunto il tutto in modo chiaro e con le relative fonti disponibili. Mi trovo completamente d’accordo con quanto esposto. Ha centrato la causa di tutto il modo di agire e di pensare della gente odierna. Lla straordinaria capacità pervasiva e di convincimento dei media, e il futuro poco rallegrante che ci attende. La seguo in tutti i suoi articoli, che ritengo sempre molto informativi e ammiro il grande lavoro che immagino nella preparazione. Cosa mi dice del mostro geopolitico prossimo venturo chiamato Polonia? Mentre incerto prosegue lo scontro in Ucraina è certo, invece, che tra i sicuri vincitori di questa guerra ci sarà la Polonia. La volontà politica c’è. Stati Uniti e Gran Bretagna potranno contare su Varsavia per tutelare i loro interessi nel Continente europeo e nei confronti di Mosca, considerando l’armamento Nato che si sta riversando in Ucraina e Polonia. Saluti

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