Nel 2019 in Svizzera l’8,7% della popolazione (ossia ca. 735 000 persone) era colpito da povertà reddituale. Dopo essersi brevemente fermato nel 2018, l’aumento della povertà è ripreso seguendo la tendenza degli ultimi anni. Il 12,2% della popolazione ha dichiarato di avere difficoltà a sbarcare il lunario. In Svizzera, il tenore di vita generale è tuttavia rimasto tra i più alti d’Europa. Ecco alcuni risultati che emergono dall’indagine sui redditi e sulle condizioni di vita SILC dell’Ufficio federale di statistica UST
In Svizzera nel 2019, l’8,7% della popolazione era colpito da povertà reddituale. Il tasso di povertà ha raggiunto il valore più alto dal 2014. Nello stesso periodo il reddito disponibile equivalente della classe di reddito più bassa è diminuito. Sempre nel 2019, il 10% della popolazione con i redditi più bassi aveva un reddito disponibile equivalente inferiore a 25 868 franchi. Il reddito mediano è invece rimasto stabile intorno ai 50’000 franchi.
Nel 2019, il tasso di povertà della popolazione occupata ammontava al 4,2%. Nonostante l’esercizio di un’attività lavorativa, circa 155’000 persone non hanno percepito un reddito superiore alla soglia di povertà. Quest’ultima è calcolata sulla base delle direttive della Conferenza svizzera delle istituzioni dell’azione sociale COSAS e ammontava mediamente a 2279 franchi al mese per una persona che viveva sola e a 3976 franchi per due adulti con due bambini.
In Svizzera una persona su cinque non è in grado di far fronte a una spesa imprevista
Il 12,2% della popolazione ha dichiarato di aver avuto difficoltà a sbarcare il lunario nel 2019. Il 20,7% della popolazione non era in grado di far fronte, nello spazio di un mese, a una spesa imprevista di 2500 franchi e il 15,1% aveva almeno un arretrato di pagamento (compresi i ritardi nel pagamento di imposte o premi della cassa malati).
Come negli anni precedenti, le persone più frequentemente colpite da povertà reddituale e da difficoltà finanziarie sono state quelle straniere, quelle che vivevano in economie domestiche composte da un genitore solo con figli, quelle senza una formazione postobbligatoria e quelle che vivevano in economie domestiche non attive sul mercato del lavoro.
Le persone dai 65 anni in su sono colpite da povertà reddituale più spesso rispetto alla popolazione in età lavorativa. Tuttavia, sono nettamente più soddisfatte della situazione finanziaria della loro economia domestica e hanno solitamente meno difficoltà a sbarcare il lunario. Una parte importante delle persone più anziane può attingere a riserve finanziarie per soddisfare le proprie esigenze quotidiane. Nel calcolo del tasso di povertà (povertà reddituale), tali riserve non sono prese in considerazione.
Il tenore di vita è rimasto elevato nel confronto europeo
Per mettere a confronto la povertà in Svizzera con quella in altri Paesi, viene impiegato il tasso di rischio di povertà in uso a livello internazionale. Nel 2019, con il 16,0%, il tasso svizzero è rimasto al di sotto della media dell’Unione europea pari al 16,8%. I Paesi limitrofi alla Svizzera presentavano un tasso di rischio di povertà del 20,1% (Italia), del 14,8% (Germania), del 13,6% (Francia) e del 13,3% (Austria). La soglia di rischio di povertà dipende dal tenore di vita del rispettivo Paese e per la Svizzera nel 2019 ammontava a circa 2500 franchi al mese per una persona che viveva sola.
Il tenore di vita è misurato in base alla mediana del reddito disponibile equivalente (dopo i trasferimenti), corretta per tener conto delle differenze di livello dei prezzi tra i Paesi. In Svizzera tale reddito era 2,8 volte superiore a quello greco, 1,6 volte superiore a quello italiano, 1,3 volte superiore a quello francese e 1,2 volte superiore a quello di Germania e Austria. Ne consegue che, nonostante l’alto livello dei prezzi in Svizzera, il tenore di vita della popolazione era superiore rispetto a quello dei Paesi vicini e della maggior parte dei Paesi dell’UE.
Disparità relativamente bassa nella distribuzione dei redditi
Nel 2019 in Svizzera la disparità di reddito si attestava al di sotto della media europea. Il reddito disponibile del quinto di popolazione con il reddito più elevato era di 4,8 volte superiore a quello del quinto di popolazione con il reddito più basso. Più alto è tale indicatore, maggiore è la disparità di distribuzione del reddito del Paese preso in considerazione. Nel 2019 in Europa questo indicatore oscillava fra il 3,3 (Cechia e Slovacchia) e l’8,4 (Turchia), attestandosi al valore medio di 5,1.
La ridistribuzione dei redditi tramite trasferimenti statali o disciplinati a livello statale ha contribuito notevolmente alla riduzione della disparità di reddito in Svizzera. Dopo i trasferimenti statali, il rapporto interquintile dei redditi era di circa dieci volte inferiore a quello che si attestava prima della ridistribuzione. I trasferimenti includono in primo luogo rendite e prestazioni sociali; le spese di trasferimento includono in particolare i contributi alle assicurazioni sociali, le imposte, i premi delle casse malati e gli alimenti.
UST
Nota: questi dati non prendono ancora in considerazione gli effetti della pandemia di COVID-19