A Friburgo serrati i ranghi con l’obiettivo di mobilitare l’elettorato per un centro più forte
I circa 300 delegati del Partito popolare democratico si sono riuniti sabato 8 ottobre a Friburgo per l’ultimo congresso prima delle elezioni federali. Poche discussioni politiche perché l’obiettivo era di convincere le “truppe” ad andare a votare. Anche se l’atmosfera era piuttosto rilassata, il presidente Christophe Darbellay si è mostrato combattivo nel suo intervento, invitando l’elettorato a non disperdere i voti. “Queste elezioni sono cruciali per il partito e per il Paese. Mai prima d’ora nella sua storia il PPD aveva fatto uno sforzo così eccessivo e impiegato tanti mezzi in campagna elettorale”, ha dichiarato Darbellay. L’apporto ai popolari democratici è di fondamentale importanza non solo per confermare i seggi fin qui acquisiti, ma per conquistarne altri e rafforzare il centro. “Il nostro obiettivo non è cambiato dalla primavera scorsa: raggiungere il 17 per cento dei voti al Nazionale”. Il 2.5 per cento in più delle preferenze raccolte quattro anni fa. Altro obiettivo del PPD è di restare la prima forza politica al Consiglio degli Stati. Il Consigliere di Stato, Urs Schwaller si è detto fiducioso per le elezioni: “Siamo ottimisti. Tra il 2008 e 2011 il PPD è stato la forza decisiva in Parlamento, vincendo l’81 per cento dei testi in votazione. Manterremo i nostri seggi alle camere, anche se dovremmo batterci”. Christophe Darbellay ha spiegato cosa dovrà cambiare nella politica nazionale: “La polarizzazione in questi anni ha fatto molto male. Ci vogliono partiti capaci di dialogare e trovare soluzioni. Slogan e campagna permanente indeboliscono il Paese”. Poi ha ricordato anche gli altri temi del programma politico del PPD. Punti fermi della politica PPD sono la classe media e la famiglia: il partito vuole abolire i premi di cassa malattia per i bambini e anche cancellare la penalizzazione fiscale di cui soffrono le coppie sposate. Di centrale importanza anche la politica estera e l’immigrazione. Il PPD non vuole l’adesione all’Europa favorendo la via bilaterale. “Chi combatte quest’ultima mette in pericolo il benessere del Paese”, ha ammonito il presidente del partito. Sul tema immigrazione è dell’opinione che “la Svizzera ha bisogno degli stranieri. Senza di loro, la Svizzera non esisterebbe”. Tuttavia bisogna essere severi nei confronti dei criminali, dei trafficanti di droga che offuscano la buona reputazione del Paese. Nell’imminenza del voto il partito si mostra unito, dopo aver superato le diatribe interne che avevano rischiato di minare l’addio al nucleare, forse l’asso nella manica e tema caro alla ministra del Dipartimento federale dell’Ambiente Doris Leuthard. Nel suo applauditissimo intervento la ministra ha precisato: “Nelle decisioni in questa legislatura il PPD è stato sempre l’ago della bilancia tra interessi economici e dell’ambiente”. Lo stesso vale per il nucleare, da cui il partito vuole uscire. Il problema dovrà essere risolto non con nuove sovvenzioni, ma con misure del mercato.
Gaetano Scopelliti