Fino al 2040 si prevede un massiccio aumento di viaggiatori e merci sulla strada e la rotaia
Le prospettive di traffico 2040 messe a punto dal Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) evidenziano, per la Svizzera, un aumento costante del traffico tanto sulla strada quanto sulla rotaia.
In base alla collaborazione con l’Ufficio federale dei trasporti (UFT), delle strade (USTRA), dell’energia (UFE) e dell’ambiente (UFAM), l’Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE), servendosi di scenari, ha calcolato l’evoluzione del traffico fino al 2040. Gli scenari fungono da base per la pianificazione di opere di potenziamento che interessano la strada e la rotaia, come pure per le decisioni in materia di politica dei trasporti e di pianificazione del territorio, scrive il DATEC.
Gli esiti dello studio sono inoltre presi in considerazione nelle Prospettive energetiche e nel calcolo delle emissioni foniche e delle sostanze nocive. Gli scenari sono altresì in sintonia con le previsioni sul traffico aereo pubblicate dall’Ufficio federale dell’aviazione civile (UFAC).
Aumenterà il numero di persone anziane mobili
Come si evince dallo scenario di riferimento, che riprende i principali sviluppi osservati in passato, integrando tuttavia tendenze quali l’invecchiamento della popolazione o le nuove forme di lavoro, dal 2010 al 2040 le prestazioni del traffico viaggiatori aumenteranno annualmente del 25%, attestandosi a 145 miliardi di persone-chilometro. Nello stesso lasso di tempo, il volume delle merci trasportate crescerà del 37%, raggiungendo i 37 miliardi di tonnellate-chilometro. Tale tendenza è da ricondurre principalmente all’evoluzione economica e demografica. La Confederazione stima che nei prossimi decenni la quota delle persone attive diminuirà leggermente ma che, nel contempo, aumenterà il numero di persone anziane mobili.
Per quanto concerne l’evoluzione economica, è lecito supporre che il settore dei servizi crescerà in modo particolarmente marcato, e che l’attuazione della Strategia energetica 2050 comporterà una riduzione dell’importazione di vettori energetici quali l’olio da riscaldamento e i combustibili fossili. Inoltre si stima che, a livello territoriale, la tendenza all’urbanizzazione aumenterà.
La strada rimarrà il vettore di trasporto principale
Le prestazioni del traffico viaggiatori pubblico, misurate in persone-chilometro, cresceranno in misura superiore alla media, ossia del 51%. Si assisterà di conseguenza ad uno spostamento nella ripartizione modale: la quota del trasporto pubblico aumenterà rispetto a quella del traffico motorizzato privato e del traffico lento (ciclisti e pedoni), passando dal 19 al 23%.
Anche il traffico merci su rotaia registrerà un incremento superiore alla media, ossia del 45%, a dimostrazione del fatto che la politica dei trasporti della Confederazione dà i suoi frutti.
Ciononostante, sia nel settore merci che viaggiatori, la strada rimarrà il vettore di trasporto principale e la forte sollecitazione della rete delle strade nazionali continuerà ad aumentare anche in futuro. Benché le previste opere di ampliamento contribuiranno a decongestionare singoli tratti stradali, i problemi di capacità sulla rete persisteranno.
Oltre agli scenari di riferimento, vengono stilate analisi di sensitività e calcolati scenari alternativi sull’evoluzione del traffico, basati su prospettive economiche e demografiche variabili, tecnologie moderne come ad esempio i veicoli senza conducente e su nuove tendenze della società moderna quali la condivisione delle automobili, oppure su ipotesi differenti in materia di assetto del territorio e politica dei trasporti. Anche questi scenari prefigurano un ulteriore forte aumento del traffico.
Che si fa adesso?
Le nuove cifre confermano le intenzioni delle autorità federali riguardo alla politica dei trasporti: le infrastrutture stradali e del trasporto pubblico devono essere potenziate ulteriormente.
L’USTRA e l’UFT stanno pianificando queste opere di potenziamento. Grazie al Fondo per l’infrastruttura ferroviaria (FIF) e al Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato (FOSTRA), attualmente oggetto di dibattiti parlamentari, il finanziamento delle opere è garantito. Nel quadro della tappa di ampliamento 2025, nel settore ferroviario verranno investiti 6,4 miliardi di franchi; per la rete delle strade nazionali e i progetti d’agglomerato, nel quadro della prima tappa di realizzazione sono previsti investimenti pari a circa 6,5 miliardi di franchi entro il 2030.
Poiché in zone densamente popolate le opere di potenziamento sono realizzabili soltanto in misura limitata, richiedono molto tempo e sono costose, la Confederazione intende sfruttare in modo più efficiente le infrastrutture esistenti. Lo fa ad esempio procedendo a un cambiamento d’uso delle corsie di emergenza o consentendo la realizzazione di progetti pilota nell’ambito del mobility pricing in collaborazione con i Cantoni e i Comuni interessati. Infine si tratterà di coordinare più strettamente tra loro la politica degli insediamenti e dei trasporti e di migliorare ulteriormente l’armonizzazione tra i vettori di traffico strada e ferrovia.
Lo sapevi che
…a proposito di traffico, perché si formano le cosiddette “code senza motivo”?
Le “code senza motivo” o “code a tratti” sono un fenomeno che ritroviamo in tutto il mondo, non parliamo quindi di code causate da un incidente o da cantieri, né ci sono ostacoli da superare, ma di code che sembrano nascere dal nulla. Ma perché? Il motivo è alquanto semplice come banale e ce lo spiega Vox: un flusso regolare di macchine può essere turbato da una frenata improvvisa o da un ostacolo come una buca, quando si verificano in contemporanea un aumento della densità dei veicoli e un calo di velocità. Il rallentamento di una macchina provoca quello dell’auto che la segue e così via, con un costante aumento dell’anticipo o dell’intensità della frenata. Si crea in sostanza una sorta di onda, il cui fronte si sposta progressivamente lungo la coda di macchine, provocando via via un arresto. Superato quel punto critico, le auto ricominciano a circolare normalmente perché – di fatto – non c’è nessun ostacolo.
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Fonte: DATEC