Un test genetico permette di stabilire dopo 7 settimane il sesso dell’embrione. Il Consiglio federale vuole vietarne la comunicazione prima delle 12esima settimana, quando l’aborto non è sanzionato dalla legge
“È un dato di fatto che oggi alcuni casi di aborto si decidono a causa del sesso” ha spiegato il ginecologo dell’Inselspital di Berna, Daniel Surbek alla trasmissione svizzero-tedesca “10vor10”, anche se “la pratica è poco diffusa e coinvolge una minoranza dei casi, circa 100 all’anno”. I test genetici permettono di stabilire, oltre a malattie ereditarie e menomazioni, anche il sesso del nascituro già nella settima settimana di gravidanza. La Legge federale sugli esami genetici sull’essere umano (LEGU) concede un limite di 12 settimane per l’interruzione della gravidanza, termine dopo il quale l’aborto è sanzionato per legge. Un lasso di tempo legale che permette ai genitori di decidere se fare nascere il bambino basandosi anche sull’informazione del sesso. Il Consiglio federale vuole ricorrere ai ripari per evitare più aborti e proibire la comunicazione del sesso prima della 12esima settimana.
La decisione sulla misura è stata accolta con soddisfazione dalla Consigliera agli Stati, Pascale Bruderer (PS) che nel 2014 aveva chiesto con una mozione parlamentare l’inasprimento della legge: “La selezione del sesso non è tollerabile nella legge e questa porta di servizio deve essere chiusa”. Negare il sesso del nascituro ai genitori contravviene con l’etica sul diritto di sapere. Non è d’accordo sulla misura legislativa la Commissione nazionale d’etica per la medicina umana (CNE). Ai microfoni di “10vor10”, Frank Mathwig, membro CNE, ha detto che la proibizione dell’informazione non distoglierà i genitori dalla selezione del sesso, aggiungendo che il dilemma tra diritto di sapere e il rischio di abuso non si può risolvere e solo argomenti plausibili possono chiarire. Dalla scorsa settimana la revisione della LEGU è oggetto di dibattito della commissione competente del Consiglio nazionale, che avrà il difficile compito di decidere su una questione etica intricata. L’introduzione della legge potrebbe portare all’estero i genitori con intenzioni di fare “selezione del sesso”.
Gaetano Scopelliti