Il primo gennaio 2017 è il cinquantesimo anniversario della giornata Mondiale della pace e della fratellanza, ma anche il giorno dopo l’impeccabile messaggio di fine anno, che il Presidente Mattarella ha rivolto a tutte le italiane ed italiani dentro e fuori i confini, come nel suo stile pacato, riflessivo, profondo. In appena sedici minuti ha messo a fuoco le problematiche di un’intera Nazione. Strano, ma non troppo, che più di qualcuno pur di smarcarsi esce fuori dal coro e dall’alveo del contenuto del messaggio, come tale il Presidente Mattarella ha rivolto ad una Nazione intera, non ad una parte di essa, specificandolo quando ha sottolineato, che siamo una Comunità, come tale dobbiamo sentirci partecipi del nostro futuro e del futuro dell’Italia intera. In ogni suo passaggio del messaggio è stato profondamente chiaro e incisivo, ma diventa evidente a tutti noi, che è il Parlamento attraverso le forze politiche presenti trovare la quadra per uscire da questo pantano Istituzionale.
Volutamente ho fatto questa dovuta premessa per introdurmi nel cuore di questa mia modesta riflessione. Per me il male di tutti i mali di questo pantano istituzionale, va ricercato nella formulazione di una legge elettorale seria e competitiva, che rappresenta la stragrande maggioranza del Popolo Italiano. Ad oggi alcune delle forze politiche in Parlamento si sono spinte ad abbozzare qualche proposta, altre come al solito sono alla finestra ad impallinare, chi qualche proposta la fa. Il Presidente l’ha detto chiaramente, prima mettete mano a una legge elettorale, prima andiamo a votare, io personalmente spero che avvenga prima che la Consulta si esprima il 24 gennaio. Per certezza tutti sappiamo, che fino a ieri, in un sistema bipolare poteva andare bene un tipo di legge, che un altra, oggi invece, in un sistema tripolare, bisogna inventarsi un modello, che rappresenta tutti.
Come poc’anzi detto, qualche forza politica si è espresso – per chiarezza il PD – per il ritorno al Mattarellum, legge che porta la firma del Presidente Mattarella, che consiste in un sistema di collegi uninominali al 75% e il restante 25% proporzionale. Mentre Forza Italia, con qualche altra forza di Centro destra, si è schierato per il proporzionale secco, con premio di maggioranza alla coalizione, con sbarramento al 4/5% per i gruppi che fanno parte della coalizione, altrimenti l’8% a livello nazionale chi si presente da sola. Indipendentemente, chi delle due proposte, in questo momento in campo, la dovesse spuntare, il modello deve essere omogeneo in tutte e due le Camere. In virtù di queste due proposte avanzate, nel periodo tra Natale e il fino anno, visto che il web oggi va di moda, attraverso FB ho proposto un sondaggio, chi era per l’una o per l’altra proposta. Inaspettatamente si è rivelato un bel successo di partecipazione e di commenti interessanti. La proposta più gettonata è stata il proporzionale secco, con premio di maggioranza alla coalizione vincente, ma con sbarramento al 4/5% dei gruppi che fanno parte della coalizione, altrimenti l’8% chi si presente da sola a livello nazionale, sistema omogeneo per ambedue le Camere.
Dietro la scorta di questo sondaggio, spero che tutte le forze politiche in Parlamento possano trovarsi al famoso tavolo per individuare la legge elettorale migliore per andare a votare il più presto possibile. Come si vede da questa riflessione tutte le forze politiche, nessuno esclusa, ha la possibilità di dire la sua, fermo restante che quando prima si porta in Parlamento, e si approva con il maggior consenso possibile.
Chi invece pensa di continuare a guardare dalla finestra, poi non si lamenti che sono stati gli altri ad elaborarla senza la loro collaborazione. A buoni intenditori poche parole.
Buon Anno a tutti.
Ticchio Giuseppe Cittadinanza Solidare