Nonostante gli scioperi a oltranza, le proteste di piazza e l’ostruzionismo dell’opposizione che ha fatto slittare il voto di una settimana, il Senato francese ha dato il proprio via libera – dopo oltre 150 ore di dibattito – alla contestatissima riforma delle pensioni, uno dei provvedimenti chiave del presidente Nicolas Sarkozy.
Nel Paese, intanto continuano i disagi, a partire dalla penuria di benzina in molte stazioni di servizio, dovuta allo sciopero delle raffinerie e al blocco di alcune riserve di carburante.
“Questo è il momento della lucidità, della responsabilità e del coraggio. Non è voltandosi verso il passato che proteggeremo il nostro modello sociale. Non rimarremo una grande nazione attaccandoci a simboli del passato”, ha detto poco prima del voto in aula al Senato il ministro del lavoro Eric Woerth.
Per indebolire la mobilitazione il governo spera ora nelle vacanze di Ognissanti, anche se i sindacati non demordono e assicurano che la protesta continuerà, con due nuovi scioperi indetti per il 28 ottobre e il 6 novembre, appoggiati da due francesi su tre secondo un sondaggio. Secondo il governo, le misure che si stanno approvando in questi giorni in Parlamento sono indispensabili per la sopravvivenza del sistema previdenziale.
Al minimo nei sondaggi, Sarkozy considera il testo di legge la “madre di tutte le riforme”, simbolo del suo impegno per cambiare la Francia, a 18 mesi dal voto presidenziale del 2012.
Tanto che, davanti alle proteste di piazza e all’ostruzionismo dall’opposizione, il presidente ha scelto la linea dura ricorrendo per la prima volta dall’inizio del suo mandato all’articolo 44 della Costituzione, che permette una sorta di ‘rito abbreviato’ in Senato, ‘ghigliottinando’ la valanga di emendamenti dell’opposizione.
Una mossa che ha fatto infuriare la sinistra e contribuito a ricompattare i sindacati. Intanto, la Francia subisce disagi anche nella scuola e in diversi settori dell’economia, a partire da migliaia di piccole e medie imprese particolarmente esposte allo stop delle raffinerie.
Il ritorno alla normalità “richiederà ancora diversi giorni”, avverte l’industria petrolifera, mentre il ministro dell’Energia Jean-Louis Borloo, ha detto che sono ancora a secco “tra il 20 e il 21%” delle 12.300 stazioni di servizio. In alcune località della Francia, la prefettura di polizia ha deciso di limitare le scorte a 30 litri per le auto e a 150 litri per i mezzi pesanti.
Blocchi anche nel traffico portuario e nella raccolta dei rifiuti a Marsiglia.
Secondo il ministro delle Finanze, Christine Lagarde, l’ondata di scioperi e proteste è costata al Paese tra i 200 e i 400 milioni di euro al giorno. Il costo totale per gli otto giorni di disagio ammonta dunque tra i 1.600 e i 3.200 milioni di euro.
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