Juventus, Inter e Napoli vincono e convincono, il Milan rimandato dalla Lazio, rinviata Sampdoria-Roma, Benevento a quota zero
Continua la sua corsa senza intoppi la Juventus. Gara facile su un Chievo ordinato, ma che ha reso sotto le attese e non è stato mai pericoloso davanti a Szczesny, al debutto con la Juventus e indicativo che la successione di Buffon è avviata. Dal primo minuto anche i nuovi arrivati Matuidi e Douglas Costa, ma entrambi non hanno convinto. Una Juventus molto rimaneggiata che vince anche quando non convince è un buon segno. Allegri ha sperimentato e ha avuto però un’indicazione chiara dalla gara contro il Chievo: la Juventus non può prescindere dal talento e dalla fantasia di Dybala che quando è entrato ha cambiato la gara e da Pjanic, la mente del gioco juventino. Ora i campioni d’Italia sono chiamati al primo vero esame contro il Barcellona per avere le prime concrete risposte sulla nuova identità ancora poco chiara. Tiene testa ai bianconeri anche l’Inter che centra la terza vittoria su tre gare. Contro la neopromossa Spal, i nerazzurri non hanno espresso un gioco perfetto, spesso lento, ma è bastata una prestazione di carattere del collettivo e due giocate individuali dei suoi giocatori di maggior talento Icardi, ora anche trascinatore e Perisic, quest’ultimo rinvigorito da Spalletti, che l’ha voluto trattenere a tutti i costi. Nove punti in tre partite, con una vittoria contro una grande, tengono l’Inter attaccata alla Juventus in vetta, ma la squadra di Spalletti sia da scudetto si dovrà capire. Cosa si è già capito è che Spalletti è l’allenatore adatto a mantenere la necessaria continuità e ha già vinto le scommesse con alcuni giocatori che la scorsa stagione erano finiti ai margini.
Il Napoli sarriano continua sulla stessa falsariga della scorsa stagione. Il tecnico continua nel consolidamento dei meccanismi del gioco a trazione anteriore, sempre alla ricerca del gol. In campo a Bologna non c’era un giocatore nuovo in campo e gli attori della filosofia di Sarri non deludono, anche se non sempre lo spettacolo dura 90’ e il Napoli si concede larghi tratti di distrazione e concede parecchia libertà agli avversari andando in difficoltà: Reina provvidenziale in alcuni interventi. Ma se il Napoli esibisce il suo gioco avvolgente e perfetto, le tre punte sono letali e così anche a Bologna i gol sono stati tre di Callejon, Mertens e Zielinski. I partenopei agganciano Juventus e Inter e spostano l’attenzione alla Champions Leauge, che si spera non peserà sul cammino in campionato. La Lazio invece riporta sulla terra il Milan, dal mercato sfavillante. La squadra di Inzaghi ha dato una lezione di calcio alla squadra di Montella, che ha giocato all’altezza solo i primi dieci minuti, per poi crollare, senza la capacità di reagire, sotto i colpi di uno scatenato Immobile, che ha segnato una tripletta e servito l’assist del quarto gol. Il centravanti azzurro è rinato alla corte della Lazio di Lotito e Simone Inzaghi, una squadra che non ha fatto pazzie nel mercato, anzi ha chiuso in positivo. La Lazio è stata costruita con giocatori di qualità e senza grandi nomi e Inzaghi sta svolgendo un lavoro paziente e adatto a un progetto che mira alla Champions League. Obiettivo che vuole raggiungere anche il Milan cinese e del tecnico Montella, ma che a Roma gli sono stati mostrati i propri limiti. Dopo i milioni spesi la difesa non è ancora solida intorno a Bonucci e un’idea di gioco non s intravede. Da salvare poco dalla partita che avrebbe dovuto svelare le doti del Milan con una rosa impressionante di giocatori, che complica il lavoro di Montella, poco esperto che gestire una rosa così vasta. Contro la Lazio i rossoneri hanno sbagliato in tutto e c’è da chiedersi come mai i giocatori “pregiati” da Bonaventura, Kalinic, André Silva, Calhanoglu e Romagnoli siano rimasti in panchina. Il progetto sportivo è messo in discussione e Roma è forse solo un incidente di percorso sulla via della rifondazione e la prima (pesante) sconfitta stagionale sarà balsamo per migliorare la mentalità, ma non basta naturalmente investire alla cieca. I quattro gol all’Olimpico hanno messo in seria evidenza, dove si trovano i nodi da sciogliere dell’operazione-rinascita del Milan: assetto difensivo da rivedere e un centrocampo, insieme agli esterni, capaci di contenere e difendere e di avviare una manovra d’attacco efficace.
A sette punti come la Lazio c’è il Torino, grazie alla vittoria di misura sul Benevento, che resta a zero punti. Non ha convinto la squadra di Mihajlovic che ha trovato il gol vittoria nel recupero del secondo tempo con Iago Falque. Prima vittorie per Fiorentina e Cagliari. Si riabilita la Fiorentina dei giovani, alcuni di indiscusso talento segnando cinque gol al Verona, mentre il Cagliari con qualche sofferenza inaugura la “Sardegna Arena” con una vittoria di misura sul Crotone. Rinviata per maltempo Sampdoria-Roma, con i blucerchiati che restano l’unica squadra che può raggiungere le tre in vetta a punteggio pieno.
G.S.
foto: Ansa