Presidente russo: ma contro il terrorismo bisogna agire insieme
In una lunga intervista esclusiva concessa al quotidiano tedesco Die Bild il presidente russo Vladimir Putin parla a tutto campo dell’attuale situazione geopolitica: la Nato è “aggressiva”, Angela Merkel “leale”, le sanzioni economiche contro la Russia “stupide e dannose”, i confini geografici “poco importanti”. E invita a una lotta comune contro il terrorismo internazionale.
Partendo dalla caduta del Muro, Putin ripercorre i 25 anni dalla fine della Guerra Fredda, e afferma “abbiamo sbagliato tutto”, parla di “incomprensioni ed errori reciproci” che non hanno consentito di “superare la divisione tra le due Europe” ma hanno costruito “tanti nuovi invisibili muri nell’Est europeo”.
Malgrado ciò, la Russia vuole combattere il terrorismo assieme al resto del mondo, nonostante sia colpa dell’Occidente aver esacerbato gli animi e contribuito a questa escalation: “Siamo di fronte a minacce comuni, in Europa e nel mondo intero, e vogliamo che tutti uniscano i loro sforzi per combattere questi pericoli, e lo stiamo facendo, anche se non siamo sempre d’accordo su tutti i punti”.
A proposito delle sanzioni economiche contro il suo Paese, Putin ha detto di ritenere che queste “non aiutino l’Ucraina”, ma servano solo “a fare pressioni geopolitiche sulla Russia. Sono ridicole e portano danni ad entrambe le parti”. Il presidente russo ha riconosciuto che hanno avuto “conseguenze sensibili” per l’economia russa, sebbene questa “si stia stabilizzando poco a poco”. Ma un danno ben superiore a quello delle sanzioni deriva, a suo parere, dalla caduta del prezzo del greggio. Per quanto riguarda i confini, il capo del Cremlino ha affermato che per lui “non sono importanti i confini o i territori, ma il destino degli uomini”. E afferma: “Ve lo ripeto: la riunificazione della Crimea alla Russia è giusta”.
Sulla relazione con la cancelliera Merkel, Putin parla di un rapporto “professionale”: “L’ho incontrata sette volte l’anno scorso e abbiamo parlato al telefono almeno una ventina di volte (…) mi fido di lei, è una persona molto schietta. Anche lei è sottoposta a precisi limiti e pressioni di politica interna. Ma si impegna davvero a ricomporre le crisi, anche per il sud-est dell’Ucraina. Ma quello che l’Ue sta facendo con le sanzioni, resta un teatro dell’assurdo”. Alla domanda se avesse fatto apposta, nel gennaio del 2007, a portare a Sochi il suo cane Koni, per intimidire Merkel, Putin smentisce: “No, non lo sapevo (che avesse paura dei cani, ndr.). Volevo farle piacere. Quando ho saputo che non le piacevano, mi sono scusato”.
Askanews