I quanto mai comuni “dolori alle ossa” sono molto spesso provocati dai reumatismi. Ecco come prevenirli e curarli
L’autunno, caratterizzato da freddo, sbalzi di temperatura e umidità, è la stagione in cui i dolori reumatici fanno sentire i loro mormorii. Il termine generico è reumatismi, ma i medici fanno distinzioni tra artrosi e artriti, queste ultime più insidiose e pericolose perché si tratta di infiammazioni dovute a cause autoimmuni. Veniamo dunque all’artrosi, una malattia che insorge a partire dai cinquant’anni e che riguarda l’usura delle cartilagini, cioè di quella “materia” elastica che impedisce il diretto sfregamento delle articolazioni (osso contro osso, per capirci). Con una massa inferiore di cartilagini, causata dall’usura dovuta all’età, si favorisce il dolore. Ovviamente, l’età non è il solo fattore di rischio. Il processo di consunzione delle cartilagini può essere provocato anche da altri fattori, come ad esempio l’obesità. I chili di troppo appesantiscono i movimenti, in modo particolare quelli delle ginocchia e del bacino. E non basta ancora. Anche lo sport, quando è prolungato e pesante, alla lunga può portare all’invecchiamento delle cartilagini, specie quelle delle ginocchia. All’inizio il dolore è debole, ma si intensifica con il passare del tempo e degli anni. All’inizio, ovviamente, non ci sono segni visibili sulla pelle in corrispondenza della parte che duole, non ci sono neanche fastidi la mattina, qualcuno potrebbe insorgere nel corso della giornata. La sera è il momento peggiore, anche se la notte, con lo stato di immobilità, scompaiono anche i dolori. Quando cambia il tempo, in genere, ci possono essere degli “avvertimenti”. Questo perché le variazioni di pressione atmosferica che preludono al cambiamento meteorologico possono aumentare o diminuire la pressione esercitata dai liquidi presenti nell’articolazione interessata dal problema. Dunque possiamo dire che il dolore articolare può considerarsi un segnale sicuro del cambiamento climatico. Veniamo alla diagnosi, che può essere fatta o attraverso una radiografia, che mostra le deformazioni e le alterazioni tipiche della malattia, attraverso la quale il medico può valutare la presenza di versamenti e di infiammazioni, o con la risonanza magnetica, che consente al medico di vedere fin nei dettagli lo stato di usura delle strutture delle articolazioni. I dolori causati dall’artrosi possono essere combattuti con gli antidolorifici. Anche la fisioterapia può aiutare molto, come pure la ginnastica, eseguita però senza compiere movimenti e sforzi controindicati. La terapia migliore, quella che non costa nulla, comunque, resta sempre la dieta. Innanzitutto, si deve dimagrire per offrire alle articolazioni meno traumi dovuti al peso. In secondo luogo bisogna ricordare che una dieta a base di frutta e verdura combatte efficacemente l’invecchiamento delle cartilagini. Frutta e verdura contengono infatti sostanze antiossidanti, che quindi mantengono le cartilagini elastiche. Anche gli acidi grassi, i cosiddetti Omega 3, contribuiscono a rallentare l’invecchiamento, come anche la vitamina C (presente negli agrumi). Se malgrado tutte le attenzioni i disturbi continuano a farsi sentire, allora ci si può far prescrivere dal medico i cosiddetti condroprotettori, cioè sostanze che nutrono la cartilagine, che in genere sono ben tollerati dall’organismo e consentono di ridurre i fastidi e di migliorare la situazione nel giro di qualche settimana. Se si vogliono ottenere dei risultati più velocemente, bisogna ricorrere alle infiltrazioni di acido ialuronico, che hanno la capacità di nutrire la cartilagine danneggiata e di ringiovanirla. Se questa terapia viene impiegata nelle prime fasi dell’insorgenza dell’artrosi, ci sono buone possibilità di arrestare la progressione della malattia. redazione @lapagina.ch