Con i pranzi e le cene delle passate festività, non saranno pochi coloro che hanno sofferto di bruciore di stomaco, di salivazione eccessiva, di tosse cronica e di rigurgiti acidi. Infatti, sono questi i tipici sintomi che caratterizzano un disturbo molto frequente, quello chiamato reflusso gastroesofageo. In che consiste? Consiste nella risalita dallo stomaco all’esofago dei succhi gastrici che si trovano nello stomaco allorquando il cibo viene “sciolto” da detti succhi. Perché, allora, il reflusso non capita a tutti? Per la semplice regione che in alcuni la valvola (cardias) che si apre e si chiude quando il cibo scende dall’esofago allo stomaco per essere digerito non funziona bene, si allenta e lascia risalire il cibo e i succhi gastrici che, talvolta, arrivano fino alla gola.
I succhi gastrici e il cibo che risalgono attraverso il cardias che non chiude bene sono acidi, il che provoca dolore e infiammazione delle pareti esofagee.
Di solito il reflusso gastroesofageo non è una malattia vera e propria se è sporadico, lo è se diventa un disturbo cronico con le conseguenze sopra indicate. Il reflusso insorge quando ci corichiamo subito dopo aver mangiato, quando si fuma troppo, a causa dell’effetto rilassante della nicotina sulla valvola esofagea, o anche quando si è in sovrappeso e dunque l’adipe addominale esercita una pressione sulla valvola.
E’ chiaro che, non essendo una malattia vera e propria, il reflusso viene anche sottovalutato, magari anche per lungo tempo. Quando ciò avviene e i sintomi peggiorano, si può essere in presenza di formazioni ulcerose o addirittura di cellule tumorali. Il fatto è che è anche difficile diagnosticare il reflusso perché la maggior parte delle persone che ne soffre o non lo sa o lo confonde con l’ulcera allo stomaco o anche con l’iperacidità. Tanto è vero, affermano i medici, che in genere ad accorgersi di questo disturbo sono i dentisti o gli otorini. Infatti, sono loro che avvertono i sintomi che i pazienti hanno per tanto tempo trascurato. Uno di questi è l’alitosi, ad esempio, ma l’altro sono le carie, dovute in parte proprio all’azione degli acidi che arrivano alla gola e anche nella bocca.
Le cause del reflusso dipendono da abitudini sbagliate. Ad esempio, il reflusso può manifestarsi allorché si portano cinture troppo strette. Queste, insieme agli abiti, possono comprimere l’addome che a sua volta esercita una pressione sulla valvola che si rilassa e lascia rifluire in alto gli acidi. Un’altra causa può essere il fumo che, come detto, ha, attraverso la nicotina, un effetto rilassante sulla valvola. Se poi si piega il busto facendo esercizi fisici dopo aver mangiato oppure se si fanno sforzi eccessivi, sempre dopo pasti magari abbondanti, allora si facilita il reflusso stesso.
Infine, bisogna controllare la dieta. Se, ad esempio, mangiamo alimenti che esercitano un’azione rilassante sulla muscolatura dello stomaco oppure che aumentano la produzione di acidi, è chiaro che favoriamo il reflusso. Ci sono alimenti, dunque, che favoriscono il reflusso, e sono la cipolla, l’aglio, i cibi grassi, il cioccolato, gli alcolici e le bevande gasate. Gli alimenti, invece, che favoriscono la produzione di acidi sono gli agrumi, il caffè e i pomodori, che peraltro sono ottimi in quanto contengono antiossidanti.
Infine, rispondiamo alla domanda se ci sono persone predisposte al reflusso gastroesofageo: sì, ce ne sono, ma solo in determinate condizioni o periodi di età. Ad esempio, il reflusso è tipico dei neonati quando, cioè, la valvola non funziona ancora bene, o delle donne incinte, perché l’utero ingrandito preme sulla bocca dello stomaco e quindi allenta la valvola.
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