Capita che si cominci a sentire un fischio o un ronzio in un orecchio o in tutte e due. Quando si protrae nel tempo, diventa fastidioso perché impedisce di concentrarsi o di riposare. Succede anche che si vada dal medico e si inizi una terapia che non dà risultati definitivi, per cui si passa da un medico all’altro, prima di imboccare la strada terapeutica giusta. In un’intervista a Di Più, il professor Antonio Cesarani, direttore dell’Unità Operativa di Audiologia dell’Ospedale Policlinico di Milano, spiega di cosa si tratta.
Innanzitutto ci sono le cause, che sono tante “e non tutte riconducibili all’orecchio. Infatti sull’orecchio possono agire negativamente squilibri che riguardano la salute generale del paziente. Ecco perché il disturbo del fischio nell’orecchio si può presentare anche quando gli esami specifici eseguiti per valutare lo stato di salute delle orecchie indicano che tutto è a posto”. Dunque, non è solo questione di orecchi, bisogna allargare il campo dell’indagine. Il medico comincia a farsi raccontare dal paziente ogni dettaglio della sua vita. Infatti c’è necessità di conoscere tutti i problemi di salute a lui noti in quel momento. Solo dopo ci si può concentrare sul disturbo specifico. Dice il dottor Cesarani: “Sottopongo il paziente a una visita dell’orecchio esterno, la sottile membrana che separa l’orecchio esterno da quello definito “medio”. Questo esame mi permette di verificare che non ci sia alcun tappo di cerume o un problema del timpano stesso. Se non ottengo una risposta utile da questo esame preliminare, passo a verificare lo stato di salute dell’orecchio medio. Prescrivo un esame audiometrico tonale e vocale, per accertare se il disturbo del fischio dipende da un problema dell’orecchio medio o interno. Quindi procedo con un esame chiamato impedenzometrico, che eseguo inserendo nell’orecchio una minuscola sonda, attraverso la quale verifico che la mobilità del timpano e degli ossicini contenuti nell’orecchio medio sia ottimale. Nello stesso tempo ricevo informazioni sulle strutture dell’orecchio interno e del nervo che conduce il segnale uditivo al cervello. Per verificare se ci sono lesioni al nervo, procedo con un terzo esame, lo studio dei potenziali evocati uditivi, definito Abr (Auditory Brainstem Response), effettuato applicando elettrodi dietro i lobi delle orecchie, sulla fronte e sulla sommità del capo. Questo esame, quando evidenzia anomalie, può suggerirmi la necessità di prescrivere una risonanza magnetica alla testa”.
Il medico, a questo punto, può stabilire se si tratta di un problema esclusivo dell’orecchio e quindi trattabile con terapie caso per caso oppure se il fischio è il risultato di un insieme di cause. Gli esami aiutano a stabilire se ci sono lesioni a carico dell’orecchio, ma se il disturbo persiste bisogna intervenire sulle cause esterne. In sostanza, bisogna verificare se il paziente soffre di diabete, di disturbi tiroidei, d’ipertensione, di malattie dell’apparato circolatorio.
Ecco perché spesso bisogna agire per risolvere altri problemi di salute. In linea generale, bisogna evitare di essere sedentari, bisogna muoversi e camminare a passo svelto per almeno mezz’ora al giorno; bisogna diminuire il peso corporeo. Una cattiva circolazione a livello locale può influire sul peggioramento del fischio all’orecchio. “L’attività fisica”, dice il professor Cesarani, “migliora l’efficienza dell’apparato vestibolare, cioè quello che ci permette di stare in equilibrio e che è collegato intimamente con le strutture interne dell’orecchio, spesso coinvolto nei casi di disturbo del fischio”. Il fumo, poi, causa un invecchiamento precoce delle strutture cellulari, con conseguenti danni ai vasi sanguigni e alle terminazioni nervose.
A tavola, poi, conclude il professor Cesarani, è necessario fare attenzione: far uso di antiossidanti (quindi frutta e verdura) è il miglior viatico per stare bene.
3 commenti
Sono disperata…mio figlio di 18 anni soffre da rumori alle orecchie…tutto si è manifestato dopo essersi esposto sotto le casse di musica…inizialmente cioè x 4 anni è stato lieve,poi dopo è peggiorato …è nervoso ho fatto l’esame audiometrico ed è nella norma..sono disperato xchè lo vedo triste è preoccupato…lui dice che come era primapoteva conviverci ma ora non è possibile non riesce a dormire…aiutatemi con della terapia x alleviare il rumore.
Saluti aspetto risposta..
Rispondo ad Antonietta: avevo gli stessi disturbi iniziati progressivamente. Ho risolto del tutto in circa un anno cambiando dapprima alimentazione (vegano) sotto controllo (ben bilanciata), poi abbinando movimento regolare (autoimposto, senza esagerare e progressivo così come l’alimentazione). Mi sono anche preso un buon paio di cuffie dell’AKG per associare la seguente “terapia” che perlomeno con me ha funzionato: il nome è “audionotch” (basta fare una breve ricerca su google). Spero di esserele stato utile!
Ottimo articolo quello descritto successo me , prenderò in esame i vostri consigli