Ma cosa ha la Russia con il presidente della Repubblica italiano Sergio Mattarella?
In mattinata una serie di attacchi hacker, che hanno colpito siti di banche e trasporti italiani, sono stati rivendicati dal gruppo filorusso NoName057 che afferma: “Il presidente italiano ha paragonato la Russia al Terzo Reich”. E si prospetta che “tali dichiarazioni non saranno prive di conseguenze”, scrivono gli hacker filorussi.
È stata anche la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, a dichiarare che le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’università di Marsiglia non saranno lasciate “senza conseguenze”. Ha spiegato Zakharova che “durante una conferenza in una delle istituzioni educative, ha affermato di credere che la Russia possa essere equiparata al Terzo Reich. Ciò non può e non sarà mai lasciato senza conseguenze. Questo ci viene detto da una persona che non può non sapere quanti soldati italiani hanno ucciso i nostri nonni e bisnonni sul nostro territorio durante la Seconda Guerra Mondiale sotto gli stendardi e gli slogan nazisti”.
A questo punto la situazione a livello internazionale sembra prendere un’impennata quasi inaspettata, ma sicuramente spinta dall’arrivo di Trump alla Casa Bianca che convoca una trattativa di pace a cui parteciperanno solo USA e Mosca.
Così, alla recente conferenza di Monaco, Zelensky invoca l’unità politica, diplomatica e militare europea intimando che non è possibile “nessuna decisione sull’Ucraina senza l’Ucraina. Nessuna decisione sull’Europa senza l’Europa”, ma la risposta arriva chiara e inconfutabile dal portavoce americano Keith Kellogg, inviato dell’amministrazione Trump per la Russia e l’Ucraina alla conferenza di Monaco: non succederà che Kiev e Bruxelles saranno presenti al tavolo dei negoziati per la pace in Ucraina.
A questo punto è il Presidente francese Macron a prendere la situazione in mano e in maniera celere convoca un vertice a Parigi che si terrà oggi pomeriggio, con i principali leader europei per parlare di Ucraina. Oltre che Ursula von der Leyen e il segretario generale NATO, Mark Rutte, vi parteciperanno i capi di governo di Germania, Regno Unito, Polonia, Spagna, Paesi Bassi, Danimarca e, dopo l’incognita fino alla fine, anche Meloni ha deciso di partecipare. Mentre c’è chi rilascia dichiarazioni che sono chiare prese di posizione sulla vicenda, come il primo ministro britannico Keir Starmer il quale ha subito affermato che, se necessario, il Regno Unito sarebbe pronto a inviare le proprie truppe in Ucraina; c’è chi fino all’ultimo risulta indeciso sul da farsi. Meloni, infatti, si è trovata in una posizione davvero complessa, pensando fino a qualche tempo fa di avere, se non un rapporto privilegiato, almeno “solido” con Donald Trump e invece si è vista trattare come tutti gli altri – oltre alla chiara preoccupazione che il caro amico Trump vuole risolvere la situazione escludendo l’Europa dalla trattativa di pace e infine, visto l’attacco al Presidente Sergio Mattarella da parte della Russia – la Premier italiana ha dovuto fare ritorno “al pascolo”, mettere da parte l’antico richiamo sovranista che la vedeva inseguire il Tycoon e fare finalmente squadra compatta con l‘Europa.
La situazione si è improvvisamente complicata, mentre Lavrov vola a Riad con la delegazione russa per incontrare la delegazione americana e discutere della pace della guerra in Ucraina tra di loro, c’è chi in questa azione vede riecheggiare la rinomata conferenza di Monaco del ‘38, quando – come disse ancora il presidente Mattarella all’Università di Marsiglia – “a prevalere fu il criterio della dominazione” e delle “guerre di conquista. Fu questo il progetto del Terzo Reich in Europa. L’odierna aggressione russa all’Ucraina è di questa natura”. Attenzione, vuole dire Sergio Mattarella, non pensiamo che cedere un pezzo di terra alla Russia, fermi Putin (come allora si pensò cedendo i Sudeti ad Hitler che portò solamente una illusoria pace che durò appena un anno).
Allora, la conferenza di Monaco del ‘38 – dove una pace che si pensava giusta risultò ingiusta – portò alla seconda guerra mondiale, oggi cosa potrebbe comportare arrivare alla pace in Ucraina con l’ingiusta cessione di alcuni territori ucraini alla Russia?
Quello che sta succedendo in questo momento è finalmente una reazione dell’Europa a tutto questo. Se Zelensky ha annunciato che non riconoscerà alcuna soluzione giunta dal vertice USA-Mosca senza Kiev, l’Europa si riunisce per discutere, l’Eliseo conferma l’arrivo dei Leader richiamati al vertice parigino che si avvierà alle ore 16 di oggi, e una nota della presidenza francese precisa: “questa riunione mira ad avviare una “consultazioni fra i dirigenti europei sulla situazione in Ucraina”, ma anche sui necessari “temi della sicurezza in Europa”.
Redazione La Pagina