Il disturbo è doloroso, è provocato da un virus, chiamato herpes zoster, lo stesso che causa la varicella. Se il suo nome tecnico è herpes zoster, quello comune è “fuoco di sant’Antonio”. E’ detto così perché, appunto, brucia come il fuoco, e non è piacevole. Insorge nei periodi di stress o anche col cambio di stagione, comunque quando le difese immunitarie sono basse.
Come si fa a distinguere che si tratta de “fuoco di sant’Antonio”? La parte duole molto, è molto sensibile al tatto, se la zona viene sfregata dai vestiti o dalle dita fa male e pizzica. In genere, quando insorge, si avverte anche come una specie di stato influenzale, con indolenzimento delle articolazioni. Col passare dei giorni, in genere un paio, il dolore si localizza su una particolare zona, la pelle si arrossa e compaiono piccole macchioline. Si tratta di lesioni puntiformi, simili a vesciche, piene di liquido trasparente. Col passare dei giorni le vesciche aumentano e si raggruppano tra d loro, fino a quando non cominciano a seccarsi e a formarsi delle crosticine che cadono spontaneamente. Prima che si secchino il disturbo è anche contagioso, quando le vesciche si seccano, non più. Le cicatrici, in ogni caso, rimangono. La durata del disturbo varia: si può guarire in 7-10 giorni se s’interviene per tempo, cioè quando ci si accorge subito che si tratta di herpes zoster con le opportune cure; se non s’interviene per tempo, il disturbo ha tempi molto più lunghi, da due a più settimane, con possibilità di ricaduta.
In genere, si può avvertire dolore anche quando il disturbo è guarito, per la buona ragione che le terminazioni nervose della zona restano lesionate dal virus per più tempo. Le parti del corpo interessate dal fuoco di sant’Antonio sono di solito il tronco e la schiena, ma possono essere anche le braccia e le gambe e anche la testa, ma solo a metà. Spesso sono le persone anziane ad avere il fuoco di sant’Antonio alla testa, che è molto doloroso, proprio perché le terminazioni nervose sono importanti.
Sono colpiti dall’herpes zoster sia gli uomini che le donne, quelli che hanno già fatto la varicella. Il virus della varicella, a volte, non è completamente guarito ed allora può rimanere inattivo per molti anni all’interno di alcune strutture nervose chiamate gangli. Quando le difese immunitarie s’indeboliscono per una serie di motivi, allora il virus si replica e fa danni provocando dolori insopportabili. Il fuoco di sant’Antonio può insorgere anche con il cambio di stagione, periodo in cui ci si affatica di più e si può avere un calo di difese immunitarie. La terapia per combattere il fuoco di sant’Antonio consiste in farmaci antivirali, come Acyclovir 800. La sua efficacia, comunque, è massima se viene somministrato entro le settantadue ore dall’inizio dei bruciori. Dopo tre giorni, infatti, il virus si riproduce e quindi l’efficacia è anche minore. Per bloccare la causa del disturbo sono necessari antidolorifici come la amitriptina, la nortriptilina e il tramadolo, con un dosaggio che in genere è rapportato al peso e allo stato di salute del soggetto.
Una parola, infine, sulla prevenzione del disturbo. Non se ne conoscono, allo stato attuale delle conoscenze, ma assumere alimenti che rafforzano le difese immunitarie, come le arance, i kiwi e i cavoli, ricchi di vitamina C, non fa male, come non fa male contrastare lo stress facendo movimento all’aria aperta.