Vi è mai capitato di stare vicino a qualcuno con l’alito cattivo? Beh, diventa un problema, sia per chi sta vicino che per chi lo ha. Non è un problema raro, è molto diffuso, più tra gli adulti che tra i giovani, e per ovvie ragioni.
Da cosa dipende? La causa principale consiste sicuramente in una insufficiente igiene orale. L’alito cattivo (alitosi, in termine tecnico) è dovuto alla decomposizione dei resti di cibo che rimangono incastrati tra i denti e che i batteri aggrediscono. Questa operazione comporta il “cattivo odore”. Quindi, per evitare che i resti dei cibi che mangiamo causino questo problema, è necessario lavarsi bene i denti dopo aver mangiato. Naturalmente, non basta una pulizia veloce, è necessario che si lavori con lo spazzolino per non meno di tre minuti.
Il guaio è che lo spazzolino, anche adeguatamente usato, può non bastare e allora bisogna ricorrere ad altri strumenti, come il filo interdentale. Se si hanno denti un po’ distanziati, si possono usare piccoli spazzolini interdentali, chiamati scovolini, che hanno la stessa funzione del filo.
Ecco, dopo questa bella igiene della bocca, da ripetere almeno due volte al giorno, appena alzati e prima di andare a letto, se il problema dell’alitosi persiste, vuol dire che le cause sono altre.
Innanzitutto, l’alitosi può dipendere dalla non pulizia della lingua. La patina bianca che si nota sulla lingua altro non è che un vivaio di batteri, proprio quelli che decompongono il cibo e rilasciano il cattivo odore. Dunque, bisogna pulire anche la lingua con l’apposito strumento, il nettalingua, che si trova in farmacia. Al limite, si può usare anche uno spazzolino, facendo bene attenzione a non sfregare troppo, altrimenti può verificarsi un sanguinamento della lingua stessa. A questo punto, se il problema non viene risolto, vediamo quali sono le altre cause, che riguardano lo stato delle gengive.
Sì, perché i batteri di cui abbiamo parlato non si trovano solo sulla lingua e in altri angoli della bocca, tra i denti, ma anche nei punti più nascosti, dove lo spazzolino non arriva o, per lo meno, non in maniera incisiva: tra la gengiva e il dente.
Le altre cause, dunque, possono essere la gengivite e la parondotonite. La gengivite si riconosce facilmente perché la gengiva tende a sanguinare, anche se non viene sfregata dallo spazzolino.
Per verificare la gengivite, il dentista inserisce una sonda parodontale tra dente e gengiva e controlla se e dove esiste la piccola fessura dove vanno ad annidarsi i batteri.
La gengivite si crea a causa del tartaro (che è una patina densa e dura), che a sua volta viene creato dalla trasformazione dei batteri esistenti nella bocca. Quindi, per risolvere il problema della gengivite, bisogna rimuovere il tartaro con appositi strumenti che, opportunamente usati, fanno saltare le schegge di tartaro. In questo modo, si ristabilisce la salute della gengiva.
Diverso è il caso della parodontite, che non si risolve con una seduta di igiene dentale dal dentista, ma necessita di una piccola operazione. In che consiste la parodontite? Si tratta di una colonia di batteri più numerosa, che è penetrata sotto la superficie delle gengive e ha formato una tasca, che non può essere eliminata rimuovendo il tartaro, ma deve essere chiusa attraverso piccoli interventi. La gengiva deve essere rimodellata in modo da riprendere la sua funzione che è quella di proteggere il dente.
In conclusione, va detto che si può evitare questo secondo stadio andando dal dentista appena si vedono i primi sanguinamenti delle gengive.
Se si aspetta, la gengivite può facilmente trasformarsi in parodontite.
Una volta rimosse tutte le cause (pulizia a fondo dei denti ed eventuali gengiviti e parodontiti) il problema dell’alito cattivo dovrebbe scomparire, a meno che i denti non presentino buchi dovuti a carie non curate, ma questo è un altro discorso.
In conclusione, dunque, chi è affetto da alitosi dovrebbe sottoporsi ad una visita odontoiatra per accertare se esistono condizioni patologiche specifiche che la determinano e, nel caso, sottoporsi alle cure necessarie.
Deve inoltre istruirsi sulle norme comportamentali relative all’igiene orale, per essere in grado di eliminare totalmente la placca batterica da denti, gengive e lingua, con l’obiettivo di mantenere nel tempo le cure effettuate e l’alito piacevolmente assente da odori.
1 commento
Io avevo questi problemi ma da quando uso uno spazzolino specifico va molto meglio. Il mio dentista mi ha dato Tau Marin, è molto morbido e riesco a massaggiare bene le gengive. Lo usano anche i miei bambinI! Lo trovate in farmacia o su http://www.spazzolinosensibile.it, ve lo consiglio!