”Passing cloud”, un progetto tecnologico presentato fuori tema al concorso americano per le ferrovie ad alta velocità dall’architetto portoghese Tiago Barros
Quando si dice avere la testa tra le nuvole: sono in molti ad avercela, non solo i filosofi. L’ultimo è un affermato architetto portoghese, Tiago Barros, residente a New York. Non solo ha la testa tra le nuvole, ma vorrebbe che ce l’avessero in tanti, almeno quelli che tra le nuvole ci vorrebbero addirittura andare a passare un po‘ di tempo, magari una passeggiata, un’abbronzatura al sole senza lo schermo dell’atmosfera, chissà, semplicemente per provare un’emozione godendo di uno spettacolo superbo e guardare la nostra povera Terra dall’alto, appunto, delle nuvole. L’architetto portoghese trapiantato a New York sta progettando ”Passing cloud”, nientemeno che una nuvola artificiale, capace di trasportare passeggeri tra le nuvole. Nuvola tra le nuvole, dunque, sulla quale prenderebbero posto gli amanti delle nuvole e quelli che, dopo aver sognato di stare tra le nuvole, finalmente avrebbero l’occasione di starci per davvero. Vediamo il progetto, che è innanzitutto tecnologico e poi anche artistico e avventuristico. La sua idea è di formare una nuvola, di colore bianco tendente al grigio, quello delle nuvole appunto, costituita da una serie di palloni aerostatici in nylon rinforzato, tutti vicini l’uno all’altro. Ovviamente, per formare una nuvola compatta i palloni sarebbero di diverse dimensioni. I palloni messi così insieme e sostenuti da uno scheletro interno di acciaio inossidabile per avere una struttura collegata e solida galleggerebbero tra le nuvole vere sulla base della tecnologia che ha permesso a suo tempo ai dirigibili Zeppelin di innalzarsi in aria. Solo che ”Passing cloud” non avrebbe un ”interno”, ma solo un esterno: quello inferiore, visibile dal basso, con la forma di tanti fior di latte messi uno vicino all’altro, e quello superiore, esattamente lo stesso di quello inferiore, ma delimitato da un parapetto rigido, sempre di nylon rinforzato, per evitare che i passeggeri vadano a finire nel vuoto. I passeggeri, dunque, potrebbero stare solo sulla superficie dei palloni-nuvola. Ovviamente, dovrebbero essere ben equipaggiati: sopra le nuvole non ci sono piogge, ma fa freddo e comunque bisogna ripararsi dai raggi del sole. La superficie dei palloni fungerebbe da ”posto al sole”, adatto per stare sdraiati o all’impiedi. La nuvola viaggerebbe su tutto il territorio degli Stati Uniti, sospinta dalle correnti d’aria, senza mete né orari, così, vagando tra le nubi.
Naturalmente, potrebbe atterrare e imbarcare altri passeggeri attraverso una scaletta, poggiata al suolo e direttamente collegata alla superficie superiore della nuvola. L‘alta quota -dai 700 ai 2000 metri – si raggiungerebbe proprio come funzionava il dirigibile Zeppelin, in tutto e per tutto. Non manca, come accennato, l’aspetto artistico. La nuvola potrebbe vavigare sotto le nuvole vere, ma potrebbe galleggiare anche appena sopra il livello delle nubi, così da dare l’impressione di essere tenuta dalla coltre delle nuvole vere. Un effetto superbo. Del progetto dell’architetto Barros se ne parla sull’ultimo numero di Focus, dove si dice che è stato presentato fuori tema ad un concorso dedicato al futuro delle ferrovie ad alta velocità. Come si può immaginare, ”Passing cloud” ha ottenuto una vasta risonanza mediatica e un successo di pubblico. Ora si tratta di tradurre l’idea in realtà, con non pochi ostacoli da superare. Ad esempio: la sicurezza dei passeggeri, la protezione in caso di fenomeni tra le nuvole vere e quella sotto le nuvole in caso di maltempo. Inoltre: il sistema per manovrare con facilità e sicurezza sia l’ascensione che la discesa della nostra ”nuvola” e sia ancora la fase di atterraggio e decollo a comando. [email protected]