
Tra “caro voli” e “IMU light” meglio sperare nelle lotterie!
Arrivati a questo punto o i giochi sono fatti o sono guai. Parliamo dell’organizzazione delle vacanze natalizie che si traduce per gli italiani all’estero nel ritorno a casa dove, per pascoliana memoria, il focolare è il cuore. Sì, ma da qualche tempo ci costa un rene!
Il caro voli è materia delle cronache giornaliere già a partire da novembre, dove ci informano di come siano stati registrati aumenti assurdi (in Italia Assoutenti e Codacons segnalano aumenti di alcuni voli fino al +900% rispetto alle tariffe di bassa stagione), eppure a nulla servono queste “denunce” scritte, tutto va come deve andare, a discapito delle tasche di chi vuol tornare a casa per le feste.
Il richiamo al ritorno per le feste è per molti di noi irresistibile, siamo come tanti Ulisse per i quali “Non c’è cosa più dolce per l’uomo che il suo paese e i suoi genitori, anche se vive in una casa ricca in terra straniera” (Odissea, libro IX), e a volte cediamo a svuotarci le tasche pur di vivere la festa più suggestiva dell’anno a “casa”.
Per fortuna, però, finanziariamente parlando, presto potremo contare su un aiuto pensato proprio per tutti gli italiani all’estero che hanno un forte legame con la terra d’origine, tanto da voler mantenere un proprio focolare, un nido dove poter tornare in momenti importanti come quello delle feste: parliamo dell’“IMU light”.
Conosciuta meglio come “Legge Ricciardi”, poiché porta la firma del deputato del Partito Democratico (PD) Toni Ricciardi, è stata approvata con voto unanime dalla Camera dei Deputati la scorsa settimana, il 4 dicembre 2025, e prevede un regime di “IMU light” per cittadini iscritti all’AIRE (ossia italiani residenti all’estero) che mantengono un’immobile in Italia.
Se ci si ferma a leggere la notizia solamente attraverso i titoloni in grassetto dei giornali, si capisce perché la novità è stata accolta inizialmente con grande entusiasmo da tutti noi. È quando ci si addentra a leggere meglio che – ovviamente – si scopre di aver preso un granchio grosso come… una casa, poiché ci sono delle precise e dettagliate condizioni per poter usufruire di questa riduzione.
Per chi non le avesse ancora lette, brevemente:
- Bisogna possedere un solo immobile, non affittato né ceduto in comodato d’uso;
- Il proprietario residente all’estero ed iscritto all’AIRE, prima del trasferimento all’estero, deve essere stato residente per almeno 5 anni consecutivi nel comune dove possiede l’immobile;
- Ma soprattutto, l’immobile si deve trovare in un comune italiano con meno di 5.000 abitanti;
Praticamente si fa prima a beccare un biglietto vincente della lotteria!
È vero, è comunque un provvedimento che prima non c’era e non possiamo che costatare che finalmente qualcuno, come in questo caso il deputato Pd Toni Ricciardi, abbia raggiunto un traguardo concreto per noi italiani all’estero e soprattutto che sia una proposta ad ampio consenso trasversale (la misura, infatti, è stata approvata all’unanimità alla Camera: 229 voti favorevoli, nessun voto contrario) che ha goduto di consenso bipartisan e che quindi ha messo d’accordo sia la maggioranza di Governo che l’opposizione: questa è già una gran buona notizia, visto che non si è considerata alcuna battaglia ideologica ma si è badato all’intervento concreto e di equità che la legge rappresenta.
Sui social, invece, è sempre una questione di battaglia di appartenenza politica, chi sostiene che sia un traguardo di sinistra, chi di destra. Chi dice che dobbiamo ringraziare l’attuale Governo, chi risponde che la legge porta la firma del deputato di centro sinistra e ancora chi domanda “perché non l’ha fatta la sinistra quando era al governo?”. Nessuno si sofferma, invece, a pensare che questa norma non rappresenta alcuna battaglia “di parte” ma è un compromesso tra chi, da un lato, è maggiormente propenso al legame sociale, al sostegno degli emigrati, all’equità per chi abita all’estero; e tra chi, dall’altro, ha una propensione più conservatrice e una maggiore attenzione alla valorizzazione dei piccoli comuni, alla protezione delle abitazioni e del patrimonio delle famiglie, alla difesa del “territorio” e delle radici.
Però… però… a conti fatti: quanti sono i fortunati che davvero rispondono ai requisiti così severi richiesti?
Pochi, diciamo la verità, come del resto sono pochi anche quelli che vincono alla lotteria, gli altri continueremo a comprare biglietti, che siano dei mezzi di trasporto o della lotteria, sempre a caro prezzo!
Redazione La Pagina

