La campagna vaccinale sembra andare avanti e funzionare. Come le ospedalizzazioni e i decessi, i contagi calano, addirittura i casi confermati in laboratorio sono stati 1235, il 47% in meno rispetto alla settimana precedente. Ma se da un lato torniamo a rasserenarci per questo favorevole trend, dall’altro avanzano nuove preoccupazioni per via della variante Delta, la variante che dall’India si sta diffondendo anche in Europa.
Cosa sappiamo della variante Delta
L’ex variante indiana sembra essere il 60% più contagiosa rispetto alla variante Alpha, la ex inglese, e in generale rispetto a tutte le altre varianti in circolazione, quindi si diffonde più rapidamente e può essere associata ad un maggior rischio di ricovero ospedaliero.
I vaccini nelle due dosi consigliate sono un’ottima protezione alla variante Delta, anche se la copertura non è totale. Se pensiamo, per esempio, all’Inghilterra, ovvero il Paese con più vaccinati al mondo e che è stato tra i primi a riaprire tutto, questo è tornato a imporre nuovamente l’obbligo delle mascherine nei luoghi chiusi perché a causa della variante Delta i casi sono tornati ad essere 15mila al giorno. Per fortuna, però, i casi di decesso si aggirano intorno ai 10-20 al giorno e non alla media dei 300 decessi al giorno come una volta.
Dunque, la variante Delta sembrerebbe in grado di aggirare le difese sviluppate con i vaccini, ma solo nella prima dose, con le due dosi consigliate si può arrivare ad una immunizzazione del 90% (con Pfizer).
In Svizzera
Secondo gli ultimi dati diffusi, nella Confederazione Elvetica gli indicatori relativi all’impatto sanitario della pandemia di coronavirus in Svizzera continuano a scendere, ma preoccupa la diffusione delle varianti, in modo particolare per quella indiana, con una quota del 3,8%, la più alta di tutte, tanto che il governo non nasconde la preoccupazione: “La vaccinazione ha dimostrato di essere lo strumento più importante per contenere il Covid”, ha affermato il presidente della CDS, Lukas Engelberger, in una recente conferenza stampa a Berna. Al momento, bisogna monitorare la variante Delta del virus: tuttavia, ha aggiunto, chi riceve le due dosi è protetto anche da tale mutazione. Per questo motivo, fiduciosi dell’andamento della campagna vaccinale, il Governo ha comunicato le ulteriori restrizioni finora in vigore che andranno a cadere, tra cui l’uso della mascherina, che non dovrà più essere obbligatoriamente indossata per esempio all’aperto o nell’ambito di grandi eventi a cui si può accedere unicamente con il certificato Covid. Inoltre, secondo il presidente della Commissione federale per le vaccinazioni Christoph Berger, la Svizzera è ben preparata alla variante Delta poiché i vaccini utilizzati in Svizzera, quelli di Moderna e Pfizer-BioNtech, si sono rivelati molto più efficaci contro la nuova variante che altri, ad esempio quello di AstraZeneca, che l’Inghilterra ha ampiamente utilizzato.
In Italia
Pare che la variante Delta circoli in Italia da Nord a Sud con diversi focolai: Puglia, Trentino Alto Adige, Lombardia, Campania, Abruzzo, Emilia Romagna, Sardegna. Gli esperti che controllano l’andamento della variante hanno individuato che colpisce maggiormente la fascia giovanile e sotto i 30 anni, semplicemente perché sono tra i meno vaccinati. Mercoledì il premier Mario Draghi ha sottolineato che “la situazione economica europea e italiana è in forte miglioramento, ma restano rischi legati alle varianti” e ha invitato ad andare “avanti con la campagna di vaccinazione”.
Diffusione: previsioni non rosee
È chiaro che completare il ciclo delle vaccinazioni è importante per fermare la diffusione della variante Delta, ma ad oggi in tutta l’Ue circa il 30% degli individui di età superiore agli 80 anni e circa il 40% degli individui di età superiore ai 60 anni non hanno ancora ricevuto un ciclo completo di vaccinazione. Per questo, “è molto probabile che la variante Delta circolerà ampiamente durante l’estate”, in particolare tra gli individui più giovani che non sono oggetto di vaccinazione. Cosa che potrebbe causare un rischio per gli individui più vulnerabili di essere infettati “e sperimentare gravi malattie e morte se non sono completamente vaccinati” fa sapere l’ECDC-Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, per i quali entro l’inizio di agosto il 70% delle nuove infezioni da Sars-CoV-2 nell’Unione europea sarà causato dal nuovo ceppo indiano. Questa percentuale salirà addirittura al 90% entro fine agosto. L’ECDC aggiunge inoltre che qualsiasi allentamento durante i mesi estivi potrebbe portare a un rapido e significativo aumento dei casi giornalieri in tutte le fasce d’età, con un aumento associato dei ricoveri ospedalieri, e decessi, che potrebbero raggiungere gli stessi livelli dell’autunno del 2020 se non verranno prese misure aggiuntive.
Redazione La Pagina