“Mamma expat”. Si dice così quando si parla delle donne che hanno iniziato la loro vita di mamma fuori dal proprio Paese d’origine con tutte le difficoltà che ciò comporta. Espatriare è sempre difficile, quando si è anche mamma o lo si diventa all’estero, lontano dalla famiglia, dalle certezze della propria cultura, è addirittura sconvolgente. Eppure sono tante le mamme che affrontano questa avventura che non è nemmeno un fenomeno tanto nuova visto che se pur in maniera diversa, accadeva anche alle mamme arrivate qui 20-30 anni fa o anche di più. In generale le difficoltà che deve affrontare una mamma all’estero, di oggi o di tanti anni fa, sono più o meno le stesse ma una più di tutte la tormenta: la solitudine.
Una mamma expat può contare solo sulle proprie forze e l’unico aiuto (santo!) è quello del marito o del compagno. Non ci sono i nonni, gli zii o sorelle e fratelli che possono venire in aiuto, anche solo per quelle due orette al giorno, rigeneranti ed essenziali per sbrigare tutte quelle faccende che con i bimbi risultano davvero delle imprese colossali.
Anche andare a fare la spesa riuscendo a portare a casa almeno metà della spesa programmata diventa un’avventura. Se ti ammali o c’è un imprevisto non c’è nessuno che può accorrere in tuo aiuto: passano i malanni e gli imprevisti si superano in qualche modo, perché se c’è un figlio da andare a prendere a scuola le mamme expat ci saranno! Si scelgono i ristoranti adatti ai bambini, chi se ne frega se il cibo non è un granché; si esce di casa al mattino e si rientra per cena perché tutto il giorno in casa da soli è più faticoso di tutto il giorno fuori in giro da soli in mezzo alla gente. A volte si incontrano le altre mamme expat, o si parla con qualcuno incontrato per caso al parco, si affronta la vita di tutti i giorni sapendo che la quotidianità non si risolve in quei 20 minuti al bar con l’amica expat che ci capisce (anche se il momento merita!). Anche quando la mamma lavora, il pensiero è al nido dove ha lasciato il proprio figlio o alla nanny e al fatto che, una volta tornata a casa, dovrà mettersi sotto per la cena e soprattutto per recuperare il tempo perduto con propri bimbi, molte poi dovranno fare i conti con i sensi di colpa per aver pensato alla carriera invece di dedicarsi alla famiglia. Se sei “mamma in patria” la solitudine nel crescere i tuoi bimbi rappresenta l’eccezione (soprattutto per le italiane), per le mamme expat diventa la regola.
Però la mamma expat può dire davvero di aver cresciuto i propri figli tutta da sola, senza nessuno che dica se si è fatto bene o si è fatto male. Tanto per gli altri non si azzecca mai, vero mamme? Invece la mamma expat ci azzecca eccome! Perché vive davvero ogni giorno per far crescere al meglio i propri bambini; perché la solitudine che la investe non deve intaccare la serenità dei figli ed è per questo che si trasforma in nonna, fratello, compagno di giochi e maestro di vita. Insieme ai figli impara a conoscere una nuova società, una nuova lingua, si confronta con una nuova cultura. Cresce e condivide le esperienze con i figli e questo le rende un pizzico più eccezionali. I nostri auguri sono rivolti a tutte le mamme e un pizzico in più alle mamme expat, perché tutte le mamme fanno un ottimo lavoro ma il vostro è davvero eccezionale! Non mollate mai!
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