La Disney esplora il mondo Internet nel sequel di “Ralph spaccatutto”
Direttamente dal mondo dei videogiochi degli anni ’80, torna sul grande schermo l’irrefrenabile coppia di amici formata da Ralph e Vanellope: il primo è il protagonista del videogioco ‘Ralph spaccatutto’, dove, come dice il nome stesso, a suon di pugni Ralph riesce a distruggere un palazzo che deve essere riparato ad ogni partita; Vanellope von Schweetz, invece, è la protagonista di Sugar Rush, la corsa sfrenata tra golosi percorsi di caramelle gommose e laghi di cioccolato. I due protagonisti tornano sei anni di distanza del primo disneyano ‘Ralph spaccatutto’, immergendosi nel contemporaneo mondo della wi-Fi e di internet. Un terreno tanto inesplorato quanto accattivante per Ralph e la determinata Vanellope, che dopo essersi avventurati nel nuovo mondo, vengono travolti dai più disparati algoritmi. Ralph spacca internet è infatti il sequel del film di Disney del 2012 e a pochi giorni dall’uscita, vanta delle ottime critiche.
L’azione prende avvio dal momento in cui il manubrio del gioco di Vanellope si rompe e per far ritornare in funzione il grande e ormai vecchio video gioco bisogna trovare un manubrio di ricambio che però è ormai fuori produzione. È possibile trovarlo solamente su eBay ed è così che Ralph e Vanellope si rimettono in gioco e sfidano le impervie vie di internet, o meglio, della rete locale montata nella loro vecchia sala giochi. Inizia così il viaggio tra i siti più noti e i social più cliccati come Youtube, Facebook o eBay, mentre la trama si arricchisce di riferimenti e citazioni note, come l’incontro tra Vanellope e le principesse Disney, mentre non mancano i riferimenti di ultima generazione, come gli hater e i leoni da tastiera. Cambia leggermente la prospettiva che, invece di puntare sull’insoddisfazione del gigante spaccatutto, come nel primo film, si concentra sui turbamenti adolescenziali di Vanellope che sta diventando una ragazza!
Il film diretto da Rich Moore e Phil Johnston, si adatta alla visione sia per un pubblico più giovane che per un pubblico adulto, che magari ha proprio giocato con i mitici videogame degli anni ’80 e ’90. Mentre i più piccoli saranno attratti dalla storia, dai personaggi e dalle dinamiche dell’intera pellicola, gli adulti saranno attratti dai riferimenti e dalle citazioni presenti in gran numero nel film. “Non avremmo fatto un sequel senza un buon motivo” ha detto Johnston, uno dei realizzatori della pellicola. Questa buona ragione è venuta fuori, ha spiegato Moore, “quando è stata sviluppata l’idea di ambientare la storia all’interno di Internet”. Ma non è certo stato semplice riprodurre il mondo di internet, “ci siamo resi conto che non esisteva alcun riferimento o paragone precedente su come internet potesse essere rappresentato come una città”, ha continuato Moore.
“Quando pensi al fatto che Internet è composto da milioni di siti web, inizi a immaginare che sia simile a una grande città come New York o Londra o Los Angeles, un luogo composto da diversi quartieri, come il distretto dei social media o il quartiere dello shopping o il distretto finanziario. Ma una città non può funzionare senza i suoi cittadini, ovviamente”, ha aggiunto Moore, così presto sono arrivati anche i cittadini di Internet, divisi in due gruppi: i netizen e gli utenti della rete. “Gli utenti della rete sono persone come noi, che navigano su Internet ogni giorno. Nel film, questi sono rappresentati dagli avatar. I netizen sono invece residenti permanenti di internet e hanno un aspetto diverso rispetto agli utenti. Lavorano sui vari siti web e app e sono lì per aiutare gli utenti della rete”, ha spiegato Moore. Già in proiezione dal 1° gennaio in Italia e Ticino, il “Ralph spacca Internet” sarà visibile anche nella Svizzera tedesca a partire dal 24 gennaio, mentre la Svizzera francese dovrà attendere il 2 di febbraio.