Human Rights Watch ha pubblicato un rapporto choc che denuncia il fallimento delle autorità keniane nel proteggere le donne e le bambine di fronte agli abusi sessuali compiuti durante le violenze post-elettorali del 2007.
Per l’ong di base a New York, il governo di Nairobi ha taciuto questi orrendi crimini, creando le condizioni adatte per una loro ripetizione.
Parla Agnes Odhiambo di Human Rights Watch: “Quello che abbiamo scoperto è che la maggior parte sono stati stupri di gruppo, compiuti da più di quattro persone. In alcuni casi, la donna è stata violentata da più di 4 uomini. La cosa scioccante, è che sono stati tutti stupri molto brutali, perché compiuti con molta violenza fisica; le gambe delle donne venivano tenute aperte o legate, tanti calci, tagli con il machete, colpite con oggetti duri, le donne venivano gettate su superfici dure, portando alle ferite di cui le vittime soffrono ancora”.
“Le sopravvissute alle violenze post-elettorali in Kenya – aggiunge la responsabile – sono state dimenticate, escluse. L’anno prossimo il Kenya torna alle urne, mentre le donne che sono state violentate in modo brutale circa 10 anni fa non hanno ricevuto indennizzi, né giustizia. Il governo keniano non solo non è riuscito a fornire le cure mediche o il sostegno psico-sociale per aiutare le vittime, le ha semplicemente escluse dall’assistenza a favore di altre vittime delle violenze post-elettorali”.
Cristine Alai, esponente di “Physician for Human Rights”, aggiunge: “Sappiamo che numerose sopravvissute citate nel rapporto che vi annunciamo oggi, sono state stuprate dagli agenti di sicurezza. Di fatto, nel 2008, la polizia ha creato una task force, che ha indagato sui casi e dichiarato di avere ricevuto 66 denunce riguardanti poliziotti coinvolti negli stupri e altre forme di violenze sessuale contro cittadine keniane innocenti”.
“Ad oggi – conclude – non esiste un rapporto pubblico o aggiornato dell’Ufficio del pubblico ministero che chiarisca che cosa è stato fatto di quelle 66 denunce”.
Askanews
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