Senza dubbio l’11 maggio 2016 sarà ricordato come giorno importante nella storia dell’Italia. “Un giorno di festa per tanti – per Matteo Renzi che su Facebook scrive – per chi si sente finalmente riconosciuto. Per chi vede dopo anni che gli vengono restituiti diritti talmente civili da non aver bisogno di altri aggettivi”. “È un giorno di festa per tutti gli italiani e le italiane” anche per il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi ed “è una risposta ai diritti, ai sogni, alle aspettative di tanti cittadini. È un giorno di festa per tutti gli italiani e le italiane”.
“Un gran giorno per il nostro Paese e per la nostra democrazia – commenta la senatrice del Pd, Monica Cirinnà e continua- Un momento storico che segna il passo sul tema dei diritti in Italia: passiamo dal diritto di famiglia al diritto delle famiglie. Da oggi cambierà la vita di molte persone e sono certa che questa legge porterà felicità a chi fino ad ora non l’ha avuta”.
L’approvazione e con questa il via libera definitivo da parte della Camera della legge sulle unioni civili (vedi pagine 6-7) non ha di certo suscitato solo reazioni positive, a dir la verità, le reazioni sono state di tante sfumature proprio come è un arcobaleno, il simbolo usato per le unioni civili.
“La recente approvazione della legge sulle unioni civili sancisce di fatto una equiparazione al matrimonio e alla famiglia”. L’accusa arriva dal presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco. L’arcivescovo poi commenta: “Anche se si afferma che sono cose diverse, in realtà, le differenze sono solo dei piccoli espedienti nominalistici o degli artifici giuridici facilmente aggirabili”.
Dopo la legge sulle unioni civili “Il colpo finale” però sarebbe “la pratica dell’utero in affitto, che sfrutta il corpo femminile profittando delle condizioni di povertà”.
Il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, secondo Askanews ha commentato: “scimmiottare matrimoni o addirittura figli o adozioni non fa parte del futuro del progresso. Senza dimenticare che queste unioni sono l’anticamera delle adozioni gay. Motivo per cui chiederò come Lega a tutti i sindaci e amministratori locali di disobbedire a quella che è una legge sbagliata”. Anche sul web è seguita una valanga di commenti e reazioni, non pochi ironici: “Le #unionicivili sono legge. E ora tutti a vedere la nuova invenzione dei fratelli Lumiere”, si legge su Twitter, oppure “Sono le 21 e l’amatriciana esiste ancora. Le #unionicivili non cambiano la nostra cucina”, ha commentato su Twitter “Unioni Civili Ora!” riferendosi a Giorgia Meloni.
Un argomento che suscita diverse reazioni, così diverse come dall’11 maggio potranno essere le unioni civili!
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