A marzo le energie rinnovabili hanno coperto l’intero fabbisogno energetico del Paese
L’energia pulita prodotta da fonti rinnovabili ha coperto e superato il fabbisogno dell’intero Paese: è successo in
Portogallo dove, secondo i dati diffusi dalla National Energy Networks (REN), l’elettricità prodotta a marzo è stata di ben 4.812 gigawattora, superando il consumo che ha raggiunto i 4.647 gigawattora.
Il paese lusitano ha prodotto dunque il 103.6% dell’elettricità necessaria per il suo fabbisogno, circostanza che non si verificava da ben 40 anni e che rende il Paese tra i più virtuosi del continente.
Nel dettaglio, la produzione elettrica da fonti rinnovabili ha toccato il suo minimo il 7 marzo, quando ha fornito l’86% dell’elettricità complessiva consumata in Portogallo, e il suo massimo l’11 marzo, quando ha generato una quantità di energia pari al 143% della domanda. Tra le fonti, l’idroelettrico ha soddisfatto il 55% del fabbisogno e l’eolico il 42%. La produzione mensile totale di energie rinnovabili ha inoltre impedito l’emissione di 1,8 milioni di tonnellate di CO2, che si è riflessa nel risparmio di 21 milioni di euro nell’acquisizione delle quote di emissione.
I dati non indicano solo il raggiungimento di un obiettivo storico del settore elettrico portoghese, ma sono significativi per dimostrare la fattibilità tecnica, la sicurezza e l’affidabilità del funzionamento del sistema elettrico nazionale basato sulle energie rinnovabili.
“Il record del mese scorso è un esempio di ciò che accadrà più frequentemente nel prossimo futuro. Infatti, si prevede che entro il 2040 la produzione di elettricità rinnovabile sarà in grado di garantire, in modo economicamente vantaggioso, il consumo totale annuo di elettricità del Portogallo continentale. Tuttavia, richiederà ancora risorse per gli impianti di gas naturale, oltre al supporto cruciale delle interconnessioni e al ruolo sempre più importante dello stoccaggio dell’elettricità”, hanno spiegato all’Apren, l’Associazione portoghese per le energie rinnovabili.
Quello che è accaduto in Portogallo è l’ennesima conferma della rivoluzione energetica in atto. Un record simile era già stato toccato nel maggio scorso in Scozia, dove era stata generata energia elettrica da fonte eolica, sufficiente per coprire il 95% dei consumi energetici del 95% delle abitazioni.
Nel complesso la Scozia ha consumato a maggio 1,86 milioni di Mwh tra case, aziende e industria, con l’eolico che ha contribuito per il 46% alla domanda totale. Risultati che fanno ben sperare in un’ottica di cambiamento che interessa tutto il continente Europeo. In Italia ogni 10 kWh consumati complessivamente per utilizzi elettrici, per scaldarsi o per muoversi, quasi 2 arrivano dalle fonti rinnovabili, con un beneficio in termini di emissioni evitate di 73 milioni di tonnellate di CO2.
Per quanto riguarda la produzione elettrica nazionale, la percentuale coperta dalle rinnovabili è arrivata nel 2016 al 37,3%, con una potenza installata di 52,3 GW e una produzione di energia rinnovabile di 108 TWh. È l’idroelettrico la fonte rinnovabile più rilevante, coprendo da sola il 39% della generazione elettrica da rinnovabili. A seguire il fotovoltaico (20%), le bioenergie (18%) e l’eolico (16%).