Trovato l’accordo sul bilancio dell’Unione Europea e sul Recovery Fund. Iv: Conte coinvolga il Parlamento nella discussione sui fondi europei per l’emergenza Covid, altrimenti nessun appoggio al Governo!
La riunione del Consiglio dell’Unione Europea a Bruxelles ha dato i suoi frutti e i leader europei hanno finalmente trovato un accordo sull’approvazione del bilancio pluriennale per il 2021-2027 del Recovery Fund. Si tratta della cifra importante di 750 miliardi di euro da utilizzare per la ripresa dopo la crisi provocata dalla pandemia. Il via libera è arrivato soprattutto dopo che è stato superato il veto dei due paesi, Polonia e Ungheria, che si erano mostrati contrari. Superata la loro contrarietà, il Recovery Fund entrerà in vigore dal primo di gennaio, ma adesso, in Italia, l’attenzione è tutta rivolta al piano del Governo su come verranno distribuite le risorse destinate al Paese, ovvero i 209 miliardi di euro che arriveranno nei prossimi anni sotto forma di prestiti e sussidi.
Il Governo sta infatti pensando ad una struttura per gestire il Recovery Fund, che dovrebbe essere istituita con un emendamento alla legge di bilancio che le garantisca poteri speciali. Il Piano nazionale conterrà circa 100 progetti divisi in sei categorie individuate tra quelle che hanno maggior bisogno di intervento, quali digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo, transizione ecologica, infrastrutture e mobilità, istruzione e formazione, equità sociale, di genere e territoriale, e salute.
Il Piano è portato avanti dal ministro degli Affari europei Enzo Amendola, che coordina il CIAE (Comitato interministeriale per gli affari europei), formalmente presieduto dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. I lavori del CIAE sono a loro volta supportati da un comitato tecnico seguito ancora più direttamente da Amendola e che comprende i rappresentanti di regioni e province e i funzionari tecnici dei principali ministeri coinvolti.
Soddisfatto dello sblocco Giuseppe Conte che twitta: “È stato raggiunto in Consiglio europeo l’accordo definitivo sul Next Generation EU. Questo significa poter sbloccare le ingenti risorse destinate all’Italia: 209 miliardi. Approvato anche il Bilancio pluriennale. Ora avanti tutta con la fase attuativa: dobbiamo solo correre!”.
A sorpresa, Conte sembra trovare l’appoggio del leader della Lega Matteo Salvini, che si è detto disponibile a collaborare. Il Segretario della Lega, in una telefonata col Premier, ha poi ribadito la sua apertura a dialogare, non solo per la riapertura delle scuole e l’allentamento delle restrizioni in vista di Natale, ma anche per l’utilizzo dei fondi del Recovery Fund e ha proposto un confronto già nei prossimi giorni.
Ma se da un lato Conte trova l’appoggio della Lega, dall’altro deve vedersela con le divergenze interne di uno dei partiti della maggioranza, il M5s, e con le minacce che arrivano da Iv che sembrano minare la tenuta del Governo.
Infatti, se all’interno del M5s c’è malcontento per quanto riguarda il Mes, da Iv arriva la conferma delle tensioni all’interno della maggioranza.
“Noi abbiamo chiesto da mesi di discutere in Parlamento del Recovery fund. E abbiamo promosso una discussione interna alla maggioranza – spiega capogruppo di Iv alla Camera Maria Elena Boschi – Italia viva chiede, pubblicamente, un dibattito alla luce del sole. Il Premier ha fatto un’intervista sabato per dire che aveva già deciso tutto, che si sarebbe creata una governance con trecento consulenti, che i progetti erano già stati predisposti con commissari in grado di avere poteri sostitutivi rispetto ai ministeri”. “Non è possibile che il Premier sostituisca il Governo con una task force, i servizi segreti con una fondazione, le sedute parlamentari con le dirette Facebook – continua Boschi e avverte – non abbiamo voluto dare i pieni poteri a Salvini, non intendiamo darli a Conte”.
Il concetto è ribadito da Matteo Renzi che su un’intervista a ‘El Pais’ afferma la necessità che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, coinvolga il Parlamento nella discussione sull’utilizzo dei fondi europei per l’emergenza Covid, altrimenti, Iv ritirerà l’appoggio al governo. E poi incalza: “Se Conte vuole pieni poteri come li chiese Salvini, io dico di no. È una questione di rispetto delle regole. In quel caso, ritireremo l’appoggio al governo”.