Il premier: “Le ragioni del ‘no’ non sono spiegabili”
A cinque mesi di distanza dal referendum di ottobre, Matteo Renzi comincia la sua campagna da Firenze.
Dopo il via libera alla riforma costituzionale, infatti, la parola passa agli elettori che dovranno pronunciarsi in un referendum confermativo previsto ad ottobre. Così da Firenze Matteo Renzi ha iniziato una campagna a sostegno del Sì che si basa sul solito concetto renziano ‘con le riforme o contro le riforme’ e soprattutto che si rifà al concetto che “la riforma non è contro chi ha combattuto per la libertà”. Ma il Premier certo della vittoria afferma “vinceremo il referendum” sulle riforme costituzionali. “Io ne sono certo, però quello che è più importante di vincere il referendum è coinvolgere gli italiani”.
“Io non sarei mai arrivato a Palazzo Chigi – sostiene Renzi – se non avessi avuto una straordinaria esperienza di popolo. Ora c’è una partita che da solo potrei anche vincere ma non basterebbe. Nel referendum la domanda è molto semplice: sì o no. Ma lì dentro c’è molto di più: c’è la riforma istituzionale”.
Quello che preme soprattutto al premier è portare la gente a votare, “ci saranno tanti elementi di difficoltà – ammette – ma noi porteremo gli italiani a votare e a votare per dire ‘sì’ al futuro, e ‘no’ alla vecchia politica”. Perché un rifiuto della riforma non sarebbe spiegabile se non “solo con l’odio nei miei confronti”.
Per questo motivo il Presidente lancia “una gigantesca campagna casa per casa, porta per porta, per vedere se italiani vogliono entrare nel futuro a testa alta. Ho bisogno di voi, 10mila comitati in tutta Italia, composti da un minimo di 10 a massimo di 50 persone”. E come prassi afferma anche che “la rottamazione non vale solo quando si voleva noi…. Se non riesco vado a casa”.
Matteo Renzi approfitta di questo incontro al teatro Niccolini di Firenze non solo per parlare del referendum di ottobre, ma anche di fare il punto della situazione dei due anni di governo appena trascorsi rivendicandone i passi in avanti fatti, ripresa e lavoro.
Incurante dell’accoglienza molto agitata, con diverse decine di persone che gli urlavano ‘Buffone’ e con cartelli recanti scritte come “Fino all’80%? ancora una volta truffati”, con riferimento alla vicenda banche e ai rimborsi fino all’80%, Renzi ha affermato che il lavoro di questi due anni ha prodotto un cambiamento radicale”. “Sono già passati due anni: non si può non raccontare la verità. Due anni fa l’Italia era incastrata in costante depressione politica. Ora le riforme hanno iniziato a realizzarsi”.
Grazie al Jobs Act ci sono 398mila in più rispetto a quando Renzi è entrato a Palazzo Chigi. “È una cosa straordinaria, ci dicevano sarebbe saltato il sistema delle protezioni, eppure ci sono 398mila persone in più che hanno potuto festeggiare il Primo maggio da occupati”.
Per quanto riguarda il rapporto con l’Europa Renzi si prende tutto il merito di aver ritrovato il contatto con la politica estera, negli ultimi anni, infatti, “l’Italia aveva smarrito filo politica estera, c’è un grande bisogno di Italia in Europa che se no diventerebbe troppo tecnocratica”, ha aggiunto ricordando anche l’impegno in Libia e il fatto che l’Italia ha un sistema di intelligence “tra i migliori al mondo. Lo avessero tutti”.
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