Molti britannici che al referendum di quattro anni fa hanno scelto sia Brexit, che remain, ancor oggi si domandano se hanno selezionato l’alternativa migliore. Ciò è apparentemente dovuto al fatto che essi hanno ricevuto poche informazioni e beneficiato di tempo insufficiente per decidere.
Nello scegliere come votare al prossimo referendum sul taglio del numero dei parlamentari ci viene proposto frequentemente di concentrarsi sulla singola domanda e, tutt’al più, effettuare un veloce paragone matematico con la composizione di altri Parlamenti nazionali.
Al fine di evitare, per quanto possibile, futuri pentimenti, necessiterei di maggiori informazioni in vista del referendum. Devo ancora assistere ad un commento che suggerisca paragoni più ampi, in particolare tra tutti i poteri costituzionali oltre a quello legislativo, ossia:
- quali sono i numeri degli appartenenti ai poteri esecutivo e giudiziario?
- Che livello di controllo hanno, gli elettori, sui poteri esecutivo e giudiziario oltre che sul Parlamento?
- I Paesi con più parlamentari riportano performances migliori o peggiori rispetto a quelli che ne hanno meno?
Per provare a darmi una risposta ho visionato esperienze passate e le attuali costituzioni di altri Paesi. Inizio oggi con le esperienze passate che condivido tediandovi per qualche giorno. Sono benvenuti commenti, critiche, suggerimenti per aiutarmi a scegliere.
Ho appreso, ad esempio, che le istituzioni “democratiche” sono di frequente progettate da regimi autoritari “in uscita” per salvaguardarli dallo stato di diritto e dare loro un vantaggio nella politica e nella competizione economica una volta che la “democratizzazione” si è insediata. In genere prima si utilizzavano i militari. Oggi gli strumenti costituzionali che le istituzioni antidemocratiche “uscenti” usano per raggiungere questi fini includerebbero fattori quali:
- la designazione, per concorso o nomina invece che per elezione, di membri di tribunali o di corti, conferendo loro il potere legislativo di rendere incostituzionali le norme giuridiche;
- le immunità legali quali, tra le altre, la franchigia dal fallimento e dalla bancarotta di membri appartenenti ad istituzioni antidemocratiche come, ad esempio, gli ordini forensi;
- la progettazione del sistema elettorale.
In breve, la democrazia difficilmente si impadronisce del gioco politico dopo avere “soppiantato” l’autoritarismo. Un termine per indicare simili regimi potrebbe essere quello di autoritarismo legale.
Ne è un modello lo statuto albertino promulgato nel 1848 in seguito a moti borghesi ed aristocratici. Questo l’articolo 33:
Il Senato è composto di membri…scelti nelle categorie seguenti:
- I Primi Presidenti e Presidenti del Magistrato di Cassazione e della Camera dei Conti;
- I Primi Presidenti dei Magistrati d’appello;
- L’Avvocato Generale presso il Magistrato di Cassazione, ed il Procuratore Generale, dopo cinque anni di funzioni;
- I Presidenti di Classe dei Magistrati di appello, dopo tre anni di funzioni;
- I Consiglieri del Magistrato di Cassazione e della Camera dei Conti, dopo cinque anni di funzioni;
- Gli Avvocati Generali o Fiscali Generali presso i Magistrati d’appello, dopo cinque anni di funzioni;
- …
- I Consiglieri di Stato, dopo cinque anni di funzioni.
Si noti, peraltro, l’uso delle iniziali maiuscole, tuttora in voga, per indicare simili soggetti.
In seguito alla seconda guerra d’indipendenza, lo statuto albertino si rivelò d’ulteriore aiuto: sui 443 deputati del primo parlamento italiano insediatosi nel 1861, 135 erano azzeccagarbugli e 13 magistrati. Presidente era un avvocato.
Beppe