Abbiamo buttato 300 milioni al vento grazie al PD di Renzi che ha indirizzato gli elettori del suo partito a restare lontani dai seggi elettorali e così il quorum non è stato raggiunto. In nessun paese civile e democratico accade che, nel momento in cui il popolo viene chiamato a pronunciarsi su un argomento, proprio il partito di maggioranza del governo invita a non recarsi alle urne.
Il suddetto referendum è stato proposto da otto consigli regionali, la maggior parte a trazione PD, e suggerire ai cittadini di non andare a votare è assurdo e irrispettoso per i circa 47 milioni di italiani, aventi diritto di voto. Consigliare di non esprimere un voto è come seppellire la democrazia e, nello stesso tempo, negare un diritto che è stato ottenuto grazie a tante battaglie del passato. È assurdo e di un’arroganza spaventosa aver incoraggiato l’astensione.
L’Italia in questo momento è un paese “con le pezze al culo” e bruciare 300 milioni di euro è inconcepibile. Ormai il referendum era stato calendarizzato e la cosa migliore era di esprimere un Sì o un No. Da quando Renzi, il nostro abusivo premier, si è impossessato del potere e dell’Italia succedono cose fuori dal comune. Siamo diventati un paese senza considerazione internazionale, vicini alla bancarotta totale e il governo ci prende per i fondelli, affermando che la crescita in Italia “è incoraggiante”, invece è vero il contrario, cioè che non si è verificato nessun miglioramento nell’occupazione e in altri settori, con la realtà che sempre più giovani e intere famiglie fuggono all’estero.
Siamo un paese allo sfascio totale, senza futuro, senza prospettive ma soprattutto con un premier inadatto a svolgere questa funzione di guida del nostro paese. Essere al timone di un paese, vuol dire mettersi al servizio dei cittadini, cercando di risolvere i problemi di una nazione e non favorire gli interessi dei propri amici, come sta succedendo ultimamente in Italia. È tristemente desolante vedere il nostro paese che sta andando a rotoli, ma prima vengono gli interessi dei banchieri, dei comitati di affari, poi dei migranti e infine degli italiani che per sopravvivere stanno di nuovo emigrando.
Finora abbiamo solo perso tempo nel riformare la Costituzione, ma per fortuna a ottobre queste riforme costituzionali dovranno essere sottoposte a un nuovo referendum, con un’ulteriore spesa di soli 300 milioni di euro, in cui il popolo italiano sarà chiamato a confermarle o a esprimere parere negativo e in questo caso Renzi dovrà prenderne atto e rassegnare le dimissioni.
E a quel punto l’Italia, però, avrà perso oltre due anni di presidenza Renzi e saremo al punto di partenza, con ulteriori problemi da risolvere e con ulteriori “pezze al culo”.
Siamo messi proprio male!
Gerardo Petta
Comites Zurigo
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