Il “Centro di cambiamento del tempo dell’Amministrazione meteorologica” ha stanziato 130 milioni di euro per un piano nazionale sul clima
Il cuore dell’estate che sta per finire è stato caratterizzato da temperature elevate non soltanto da noi, ma anche in Cina, dove non si registravano punte così alte dal 1951. Solo che, a differenza che da noi, in Cina è scattato il piano nazionale elaborato dal “Centro di cambiamento del tempo dell’Amministrazione meteorologica”. Cosa prevede? Prevede la pioggia a comando. In passato abbiamo illustrato le varie fasi degli esperimenti che si sono succeduti nel tempo. Detti esperimenti datano da vari anni, ma negli ultimi tempi sono stati, per così dire, meglio mirati. In pratica, è stata stimolata la pioggia là dove l’acqua era necessaria per l’agricoltura. Quest’anno, oltre che per l’agricoltura, la pioggia è servita per far abbassare le temperature eccessivamente elevate.
Dunque, gli esperimenti sono passati da un’applicazione locale (le necessità del posto) a una più generale che comprende quasi tutto il territorio cinese. Intanto le somme stanziate: si tratta di 1,1 miliardo di yuan (130 milioni di euro) per costruire un primo sistema di intervento nel Nordest, al quale ne seguiranno poi altri sei in altrettante regioni climatiche in cui è stato suddiviso il Paese. Entrando nei particolari, tutta l’operazione viene definita “la semina delle nuvole”. La pioggia, in effetti, non viene giù da sola quando non ci sono le condizioni. Se però qualche nuvoletta vaga nello spazio, allora è possibile “seminarla”, cioè fare in modo che tutta l’umidità presente nell’aria e nelle nuvolette sparse in una determinata porzione di cielo si condensi in goccioline di acqua che poi, appunto, scendono sotto forma di pioggia. Come? Sparando in aria sostanze capaci di coagulare l’umidità presente sotto forma visibile (nuvole grandi o piccole) o invisibile (nell’aria). In poche parole ci sono cannoni che sparano nell’aria razzi carichi di ioduro d’argento che ha proprio questa capacità di condensare le molecole d’acqua nell’aria e di trasformarle in pioggia.
Nel Centro Sud, quest’estate, sono stati sparati 15.987 colpi di cannoni e 727 razzi per favorire il lavoro dei contadini di quella regione e sono stati spesi 25 del 130 milioni di euro previsti dal piano nazionale. Secondo le testimonianze, nelle province dello Hunan e dello Zhejiang c’è stato un sensibile calo delle temperature, dunque l’esperimento è stato giudicato positivo. Il Centro meteo di Pechino ha comunicato che dal 2002 al 2011 il sistema della semina delle nuvole ha prodotto 500 miliardi di tonnellate di pioggia su 5 miliardi di km quadrati di territorio.
Gli esperimenti si sono perfezionati nel corso degli anni. Nei primi tempi sorsero problemi legati alla quantità di pioggia (furono inondate intere città), alla zona davvero bisognosa (la pioggia cadde dove non doveva cadere), al tipo di evento atmosferico (al posto della pioggia cadeva in qualche caso neve o grandine). Oggi tanti degli inconvenienti citati non succedono più, però resta molto da fare, anche se i risultati vengono spesso ingigantiti. Chi da tutto questo programma può tirare un sospiro di sollievo è la fabbrica Jiangxi Xinyu Guoke Technology, che lavora a pieno ritmo sfornando proiettili da sparare in aria carichi di ioduro d’argento. Il direttore delle vendite ha dichiarato pochi giorni fa che normalmente si producono circa 1200 cartucce al giorni, in questo periodo di calura si è arrivati perfino a 3000 al giorno. Che ci sia stata nei cieli della Cina una vera e propria mitragliata di ioduro d’argento, è accertata da queste cifre.
Purtroppo, però, c’è un grosso inconveniente: lo ioduro di argento è una sostanza tossica che rischia di tornare sulla terra e in testa a chi l’ha sparata in aria. La pioggia sì, si potrebbe dire, ma non a tutte le condizioni. Se per avere un po’ di acqua o un refrigerio si deve rischiare la salute, non è proprio quel che si dice un affare. E’ vero che ogni proiettile di cannone contiene un grammo di ioduro d’argento e che ogni razzo ne contiene tra gli 8 e i 15 grammi, ma è anche vero che quando un aereo bombarda la sostanza in alto le dosi ne contengono circa 300 grammi, che non è poco. Gli scienziati stanno studiando la possibilità di sostituire lo ioduro d’argento con un’altra sostanza, ma per adesso le alternative non si vedono.
Concludiamo con un dettaglio. Le prime sperimentazioni ebbero origini militari. I cinesi – ma in realtà anche gli israeliani, gli americani e i sovietici – volevano far piovere per creare difficoltà di movimento al nemico (gli americani lo fecero in Vietnam, con successo, facendo impantanare eserciti interi). Fu solo in un secondo momento che l’invenzione fu sfruttata per applicazioni civili, come sta appunto avvenendo oggi in Cina.
1 commento
si potevano risparmiare dei soldi usando il metodo di Wilhelm Reich che già nel 1955 fece piovere per 40 giorni nel deserto dell’arizona. Tale metodo non richiede sostanze chimiche che possono essere nocive all’ambiente. Per saperne di più visitare il sito di James De Meo http://www.orgonelab.org