Bersani: Pd ha perso contatto con realtà, Renzi rifletta con umiltà
Dopo i ballottaggi, Renzi, nella sua e-news inviata ai sostenitori scrive: “Oggi in molti mi chiedono di ascoltare con attenzione il messaggio di queste amministrative. Accolgo volentieri il suggerimento. Penso utile che il Pd e il Governo cerchino di capire come e dove possiamo fare meglio. Ci si apra di più al territorio, alle riflessioni e alle critiche dei cittadini, ai suggerimenti degli amministratori locali e dei circoli. E le e-mail, tante e quasi sempre molto belle, che mi state inviando a [email protected] mi sono davvero utili in questa direzione”, scrive il segretario del Pd Matteo Renzi.
“Non credo però che questa discussione, seria e bella come tutte le discussioni vere – prosegue il premier – possa essere rimpiazzata dalla classica polemica sulle poltrone in segreteria o sul desiderio delle correnti di tornare a guidare il partito. Non credo ai caminetti: apriamo le finestre, spalanchiamole, altro che caminetti. Parliamo, certo: ma con gli italiani e degli italiani, non dei nostri equilibri congressuali”. “Possiamo parlare di crescita e di diseguaglianze, di diritti civili e terzo settore, di stabilità istituzionale e lavori a tempo indeterminato, di tassazione e di energie rinnovabili, di innovazione e merito nella pubblica amministrazione, di immigrazione e flessibilità europea.
Non di spartizioni interne alle correnti come avveniva in passato. Mi emoziono davanti all’e-mail di un ragazzo che firma finalmente un contratto a tempo indeterminato, uscendo dalla precarietà, ma non riuscirò mai a emozionarmi davanti alle piccole discussioni autoreferenziali di chi briga per un posto in più”.
Bersani: “Renzi deve avere l’umiltà di riflettere”
Commentando gli esiti delle elezioni amministrative, Pier Luigi Bersani ha detto: “Abbiamo perso perché abbiamo perso il contatto con la realtà”, spiegando che “non è quella che si sta raccontando, che Renzi sta raccontando”.
Per l’ex segretario del Pd “ci sono troppi applausi in giro” e “poi ci si sveglia il mattino e ci si accorge che la realtà è diversa, che noi appariamo troppo quelli dell’establishment”.
Per quanto riguarda, invece, il referendum sulla riforma costituzionale del prossimo autunno, afferma: “Voglio guardarmi allo specchio, in Parlamento ho votato sì, quindi voterò sì, ma sia chiaro che non condivido, se proseguisse così, il modo di impostare questo referendum e se viene fatto in questo modo che sto vedendo, non mi vedranno a fare propaganda per il sì, non mi vedranno ai banchetti”.
Bersani chiede: “Ci ricordiamo come è stata fatta questa Costituzione? Ci ricordiamo che ci fu un ben altro cambio di governo, buttarono fuori i comunisti dopo il viaggio di De Gasperi negli Stati Uniti? Ma si andò avanti a fare la Costituzione. Se la interpreti in altro modo – continua – e cioè che ogni governo si fa la sua Costituzione, magari con un Parlamento che puoi comandare a bacchetta perché l’hai fatto eleggere tu, l’hai nominato tu, stiamo entrando in un altro sistema. Renzi non deve mettere in gioco se stesso, non l’ha fatto De Gasperi”.
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