Esentare i ricchi stranieri che vogliono ottenere un permesso di domicilio dall’obbligo di imparare il tedesco. È quanto intende fare il governo del canton Zugo per evitare la fuga di contribuenti facoltosi
La proposta deve ancora arrivare in parlamento, ma c’è già chi annuncia il referendum.
L’esecutivo di Zugo ha reso noto già da tempo l’intenzione di modificare la legge cantonale d’applicazione alla Legge federale sugli stranieri (LStr). In un messaggio al Gran Consiglio – scrive il “Tages Anzeiger” – il governo ha nel frattempo precisato “gli interessi fiscali” che a suo avviso giustificano la deroga.
L’esenzione dall’obbligo di imparare una lingua nazionale andrebbe applicata agli stranieri che già dispongono di un permesso di dimora (B) e richiedono un permesso di domicilio (C), a condizione che dispongano di un reddito imponibile di almeno un milione di franchi e più di 20 milioni di sostanza.
Con questa misura, il governo intende in particolare andare incontro ai ricchi espatriati del Sudafrica e agli investitori russi che nei due anni dall’entrata in vigore della legge hanno dimostrato “una grande incomprensione” per l’obbligo di imparare il tedesco.
La revisione di legge è attualmente all’esame della competente commissione del parlamento. La scorsa primavera, al termine della consultazione preliminare, la proposta è stata appoggiata dal PLR e dall’UDC e combattuta dal PS e dai Verdi.
La lista “Alternativa – i Verdi” (formazione affiliata ai Verdi svizzeri) giudica i piani del governo “inaccettabili” e non esiterà a lanciare il referendum se la revisione dovesse essere accettata dal parlamento, ha detto all’ats il gran consigliere Andreas Lustenberger.