Melegrane, ciliegie e risate aiutano a stare megliovi spieghiamo il perché…
Spesso la salute dipende da poco. Ad esempio, lo sapevate che ridere fa bene al cuore e previene l’infarto? In ogni casa non dovrebbero mai mancare film comici e ognuno dovrebbe frequentare persone capaci di tenere su il morale. Lo rivela una ricerca condotta dagli esperti dell’Università del Maryland (Usa) e presentata a Parigi nel corso del Congresso della Società Europea di Cardiologia. Gli scienziati hanno sottoposto un gruppo di dieci volontari alla visione di due generi di film: hanno fatto vedere loro commedie divertenti, capaci di strappare grandi risate e poi il giorno successivo pellicole tristi, drammatiche e strappalacrime. Durante la visione dei film i volontari erano costantemente monitorati. È così che hanno scoperto che i pazienti che ridevano facevano aumentare la portata del flusso sanguigno nelle arterie fino al 50% e facevano scendere la pressione. I dati emersi durante la visione di film tristi, invece, facevano rilevare un restringimento delle arterie, una diminuzione anche del 50% del flusso del sangue e per di più un aumento della pressione. Non è tutto. Va detto che gli effetti erano duraturi: dopo 15 minuti di risate, l’abbassamento della pressione rimane stabile per ben 24 ore. La dilatazione delle arterie e il calo della pressione sopraggiungono addirittura appena dieci secondi dopo la prima risata. Ridere, dunque, fa bene all’umore ed al cuore; ci si diverte e si sta meglio. Per coloro che hanno qualche chilo in più e soprattutto una pancetta pronunciata, il modo migliore per eliminarla non è la dieta e nemmeno la palestra, che serve, pare, a ben poco. Il modo migliore è correre. Lo rivela una ricerca condotta dagli esperti della Duke University di Durkam (Usa) e pubblicata sull’American Journal of Physiology.
Gli esperti americani hanno studiato per otto mesi un gruppo di duecento persone tra i diciotto e i settant’anni, proponendo ad alcuni di loro di correre per tre volte alla settimana per trenta minuti, ad altri di dedicare lo stesso tempo ad esercizi con i pesi in palestra, e ad altri ancora di eseguire ambedue i tipi di allenamento. Al termine dello studio, i pazienti che avevano corso avevano perso peso sull’addome venti volte di più di quanti si erano allenati in palestra. Quindi meglio andare a correre nei boschi che andare a pagare inutilmente per esercizi in palestra che servono a ben poco. Concludiamo con due altre buone notizie. La prima riguarda le melegrane. Mangiarne una al giorno o berne il succo rallenta l’invecchiamento. Lo rivela una ricerca spagnola i cui risultati sono stati pubblicati dalla rivista medica MedPlus. Gli scienziati hanno studiato l’azione di questo frutto sulla salute somministrando ad un gruppo di sessanta pazienti, ogni giorno per un mese, un estratto di melagrana che comprendeva la polpa, la buccia ed i semi. All’inizio ed al termine dello studio i ricercatori hanno messo a confronto lo stato di salute di questi pazienti con quello di altri sessanta cui, invece dell’estratto di melagrana, ogni giorno era stata data una compressa con effetto placebo. Gli scienziati spagnoli hanno scoperto che consumare spesso melegrane serve a ridurre il danno cellulare, cioè il processo di invecchiamento che porta le cellule a funzionare sempre peggio con il passare degli anni. La seconda riguarda il succo di ciliegia che aiuta a combattere l’insonnia. Lo rivela una ricerca inglese pubblicata sulla rivista European Journal of Nutrition. Gli scienziati hanno chiesto ad un gruppo di dieci persone di consumare due volte al giorno, per sette giorni, una tazzina di succo di ciliegie; ad altre dieci persone di mangiare un pezzo di torta preparata con la stessa quantità di succo, e ad altre dieci di consumare una bevanda simile al succo di ciliegie. È stato così scoperto che nei pazienti del primo e del secondo gruppo era aumentata del 15%, rispetto al terzo gruppo, la produzione di melatonina, l’ormone che provoca l’addormentamento. Era così aumentato di venticinque minuti la durata del sonno ed era migliorata del 5% la qualità del riposo. redazione @lapagina.ch