Veri e propri malesseri che possono sfociare anche in scatti di rabbia: spesso sono i sintomi della misofonia
In alcuni casi si potrebbe pensare ad esagerazioni o anche a poca pazienza o tolleranza: ma non sempre è così perché alcune volte quando il nostro interlocutore lamenta fastidi esagerati in occasione di particolari rumori potrebbe anche trattarsi di una vera e propria patologia. Alcuni suoni specifici possono infatti innescare una strana (per i più) reazione detta ‘combatti o fuggi’.
Per chi ne soffre si tratta di un vero e proprio disturbo invalidante con una componente anche psicologica; spesso capita con suoni, o rumori (a seconda dei punti di…ascolto), non eccessivi, come quello prodotto da chi mastica, che si tratti di cibi croccanti o anche solo di chewing gum.
Altri ‘rumori’ incriminati quelli prodotti dall’accartocciamento dei pacchetti di patatine o delle bottiglie di plastica, o il ticchettio delle unghie su un piano o il loro stridere su una superficie tipo lavagna. Il disturbo da cui sono affette queste persone si chiama ‘misofonia’, letteralmente ‘odio per il suono’, una condizione che porta a non sopportare alcuni tipi di rumore.
Anche il termine (che deriva dal greco e significa estrema avversione o odio ‘misos’ verso il suono ‘phonè)’ è recente: solo nei primissimi anni del 2000 si iniziò infatti a ‘scoprire’ e indagare questa patologia, ragion per cui si hanno ancora poche informazioni in letteratura scientifica per spiegarla e per diagnosticarla.
Fino ad allora nessuno avrebbe pensato che la reazione innescata dallo stridio del gesso sulla lavagna o dalla forchetta che raschia un piatto fosse il sintomo di un disturbo vero e proprio. Soltanto nel 2001 Pawel Jastreboff, professore di Otorinolaringoiatria di Atlanta (Usa), e la moglie e collaboratrice Margaret coniarono il termine misofonia mentre studiavano pazienti iperacusici. Le cause non sono ancora state individuate con precisione, anche se sembra entrino in causa alcune disfunzioni dei circuiti neuronali che collegano la corteccia uditiva all’amigdala. Le conseguenze non sono di poco conto, perché entrano in gioco anche fattori mentali e psicologici: non è raro che persone affette da questo disturbo evitino ad esempio di andare al ristorante per paura di sentire sbattere i piatti perché in un’occasione precedente, dopo essere state al ristorante ed aver sentito questo tipo di rumore, hanno avuto una sensazione di fastidio per alcuni giorni.
Per ora le persone con una diagnosi di misofonia non ricevono trattamenti molto efficaci: il consiglio è di evitare il più possibile le fonti dei rumori che portano alle reazioni e al malessere, oppure di coprire questi suoni ascoltando musica con le cuffie nei contesti in cui non si può tenere altrimenti sotto controllo il problema. Sono state sperimentate terapie che prevedono l’ascolto ripetuto e per gradi dei rumori che innescano una reazione, ma non è una soluzione condivisa da tutti i medici: secondo alcuni peggiora la situazione, perché sensibilizza i misofonici e li rende solo più abili nel riconoscere e distinguere i rumori che causano malessere e attacchi di rabbia.