Lettrici e Lettori di La Pagina, a urne definitivamente chiuse, ognuno di noi, elettrici e elettori di centro-sinistra, lecchiamoci le ferite della sconfitta, mentre presentiamo onore e merito ai vincitori. Naturalmente come in tutte le cose, esiste un inizio e una fine, quando, come in questo caso, mio malgrado, il mio pensiero politico è giunto alla fine di un percorso, ora è da queste macerie che bisogna partire.
Però, prima, di iniziare la mia riflessione, opportunamente, nel rispetto delle idee altrui e per correttezza nei confronti di tutti, ritengo giusto fare la mia dichiarazione di collocazione politica, per sgombrare da subito il campo da inutili speculazioni. Da sempre sono e resto un elettore di centro-sinistra, a differenza delle capriole altrui per non farsi sfuggire l’occasione di saltare sul carro dei vincitori. Fatto o rinnovato questa precisazione, in relazione al mio status di elettore di centro-sinistra, mi armerò di picone, pala e carriola per rimuovere queste macerie post-voto, che qualcuno ha voluto provocare a tutti i costi, con una costanza incredibile degli ultimi due anni.
Un centrosinistra degno di questa portata, la sua conduzione è collegiale, anche se per qualche verso articolata, ma sicuramente nel rispetto delle idee di tutti e, per il raggiungimento di un obbiettivo comune, rispettosa dell’area di appartenenza. In quest’area politica, gli uomini o le donne solo al comando li lasciamo agli altri.
Anche se, oggi vittime di questa realtà, malgrado la mia/nostra contrarietà. A seguire, secondo me, anche i circoli zonali hanno contribuito a questa disfatta, per non essersi impegnati sufficientemente a convocare incontri, ovviamente non è mio intento fare tutta l’erba un fascio. Diciamo che, in molti casi, ci si è cullato sulle eredità passate, perciò il risultato, negativo non si è fatto attendere.
Da queste macerie – dicevo – bisogna ripartire eliminando ed evitando in primo luogo la polverizzazione di tante sigle e siglette di appartenenza al centrosinistra: è arrivato il momento ci coalizzarci in un unico soggetto politico, sia in Italia, sia all’estero, perché tutto diventa più semplice, più snello, più gestibile. Secondo: creare circoli zonali per essere vicino e da supporto, sia agli scritti che ai simpatizzanti, per qualsiasi evenienza.
Insomma non si può scendere in campo soltanto in occasione di eventi elettorali, in campo ci si sta sempre. Con questo spirito, come terzo punto, bisogna trasmettere positività a tantissime persone, che come in questo caso avendola perduta, si sono accasati in altri lidi. Naturalmente, la ricchezza delle idee altrui e per tutti noi è una ricchezza, perciò ben che vengano queste nuove idee. Se tra voi che mi leggete, esistono persone con questo spirito, possiamo sicuramente coordinarci.
Da oggi, aspettando il 23 marzo 2018, giorno d’apertura del parlamento, in questa fase d’attesa, il messaggio che deve arrivare agli attuali dirigenti del centro sinistra, è quello di non farsi allettare da richieste di inciuci da parte dei due schieramenti vincenti.
Il popolo ci ha relegato all’opposizione, è all’opposizione resteremo. Il popolo ha premiato centro destra e 5s, che siano loro a comporre un governo, stabile, capace e competitivo.
Ticchio Giuseppe
sostenitore da sempre
di un centro sinistra degno di questo nome