Il sindacato Travail.Suisse rivendica maggiori interventi per i lavoratori oltre i 50 anni disoccupati che sono in aumento e rischiano la marginalizzazione sociale
Gli ultracinquantenni sono ben integrati nel mercato del lavoro, ma se dovessero perdere l’impiego, sono esposti al rischio disoccupazione di lunga durata, perché hanno più difficoltà rispetto a un disoccupato giovane di reinserirsi. I dati della Segreteria di Stato dell’economia (SECO) del marzo 2017 indicano che il 26.8% dei disoccupati di oltre 50 anni è senza lavoro da più di un anno e solo una persona su quattro riesce a trovare un nuovo impiego. Una realtà che il sindacato Travail.Suisse vuole combattere e rilancia la tematica, sempre più urgente. “ll problema si acuisce” ha avvertito Adrian Wüthrich, presidente di Travail.Suisse “dato che i lavoratori senior, nati nel cosiddetto baby boom, sono sempre più numerosi”.
La federazione sindacale, in vista della Conferenza annuale sui lavoratori in età avanzata del 25 aprile, ha formulato alcune proposte per risolvere il problema al più presto. Uno dei problemi cardine dei lavoratori anziani è la disoccupazione di lunga durata che comporterebbe il rischio di una marginalizzazione sociale e una vecchiaia in povertà. L’organizzazione intravede una delle possibili soluzioni, in un’adeguata interpretazione dell’obbligo dell’annuncio dei posti vacanti agli uffici regionali collocamento (URC), una delle misure dell’applicazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa. Un’altra raccomandazione è rivolta al padronato, affinché rinunci a porre limiti di età nei concorsi per le assunzioni. Inoltre Travail.Suisse punta a un’offerta di formazione continua e di riqualifica professionale, misura dispensabile per fare fronte all’invecchiamento demografico e alla mancanza di personale qualificato. Travail.Suisse chiede l’impegno della Confederazione con un credito quadro e dei datori di lavoro nel rispetto del diritto vigente. Questi investimenti si rivelano molto redditizi, in quanto aumentano l’impegno dei lavoratori che offrono più produttività.
Analizzare le proposte di Travail.Suisse spetterà alla terza conferenza nazionale dedicata ai “lavoratori in età avanzata”. Nell’edizione del 2016 i partecipanti si sono accordati sul proseguimento dell’opera di sensibilizzazione e hanno definito alcune misure. Adesso si attende un equilibrio nelle scelte per sostenere i lavoratori anziani, senza dimenticare i giovani. Sono attesi alcuni consensi soprattutto sulla formazione continua e riqualifica professionale, mentre non sembrano avere un consenso maggioritario misure come l’allungamento dei termini di licenziamento o i limiti di età nei concorsi. Al tavolo rotondo si siederanno oltre a Travail.Suisse, il ministro dell’economia Johann Schneider-Ammann, i rappresentanti della Confederazione e dei Cantoni, le organizzazioni degli impreditori svizzeri e l’Unione sindacale svizzera (USS).
Gaetano Scopelliti