A tambur battente, tutti i giorni sulla stampa italiana ed estera, nei commenti di esperti e costituzionalisti emerge una dura realtà. Sembra quasi che si siano sincronizzati, nel condividere pensieri e aneddoti sulla riforma costituzionale che andremo a votare in autunno. Secondo me non può essere altrimenti, visto che sono attenti conoscitori della carta costituzionale. Con il loro aiuto, e con una nostra attenta riflessione, tutti riusciremo a comprendere in quale vicolo cieco finiremmo se dovesse vincere il “Sì” nel referendum che voteremo in autunno.
I temi maggiormente gettonati dai nostri esperti e costituzionalisti, sono:
Riduzione della sovranità popolare e della democrazia, pertanto come cittadini conteranno sempre di meno.
L’illegittimità di questo Parlamento a legiferare in materia di Costituzione.
I vari passaggi costituzionalmente avvenuti in Parlamento non sono espressione del popolo sovrano, ma di scelte individuali, di capipartito, pur di salvaguardare ognuno le proprie posizioni. Già il fatto che le maggioranze rattoppate per le singole votazioni nelle aule parlamentari, per approvare il testo, siano state variopinte e alterne, conferma l’illegittimità del Parlamento e della riforma.
Tale illegittimità è confermata a sua volta dall’imposizione del capo del Governo a praticare la strada del voto di fiducia, che impone di fatto la museruola ai Parlamentari e la limitazione della libertà in Parlamento, nella sovranità del popolo italiano.
Personalmente non vado oltre, ma credo che questi esempi di limitazione di sovranità e di democrazia siano sufficienti per capire l’importanza di votare “No” al referendum d’autunno.
In ultimo, in questa mia riflessione, mi pongo una domanda. Leggo di tanti amici e amiche che a spada tratta si sono schierati per il “Sì”: a voi tutti ricordo che 10 anni fa, gomito a gomito, abbiamo sostenuto un deciso “No” ad un’analoga riforma Costituzionale, che a conti fatti era più democratica di quella di oggi. Mi chiedo, cosa vi ha fatto cambiare idea? È il caso di dire che non vi riconosco più in relazione alle tante battaglie socio-politiche portate avanti insieme.
Per un futuro libero e democratico, un “No” convinto allontanerà gli incubi.
Giuseppe Ticchio Cittadinanza solidale
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