Il Consiglio federale sospende la revisione del diritto penale fiscale e non allenta il segretario bancario in Svizzera
La revisione del diritto penale fiscale presentata nel 2013 da Eveline Widmer-Schlumpf, prevedeva che gli uffici delle imposte cantonali avrebbero potuto richiedere informazioni e accedere ai dati bancari in caso di concreti sospetti di evasione fiscale. Sarebbe così venuta a cadere la differenza tra evasione e frode fiscale. La riforma era stata richiesta dai direttori cantonali delle finanze, che dopo la fine del segreto bancario per i clienti stranieri si sentono svantaggiati nei confronti delle autorità fiscali straniere. Il governo ha però deciso di sospendere e di rinviare la riforma, spiegando che “le probabilità di successo del progetto sono basse”. Una delle ragioni principali è l’iniziativa “Sì alla protezione della sfera privata” che ha l’obiettivo di ancorare il segreto bancario svizzero e iscrivere nella Costituzione federale svizzera la protezione della sfera privata.
La revisione è indigesta soprattutto ai partiti borghesi (che hanno lanciato l’iniziativa) e alle associazioni economiche e finanziarie, che vedono nella riforma un attacco al segreto bancario. Già in consultazione i giudizi sul progetto erano stati contrastanti. La critica maggiore è stata volta alla possibilità di potere accedere direttamente ai dati bancari dei clienti, senza trasferire la competenza a nessuno. I contrari sostengono anche che non si tratta di posizioni a favore dell’evasione fiscale. Dunque la scorsa settimana il Consiglio federale è tornato sui suoi passi e ha incaricato il Dipartimento federale delle finanze (DFF) di “indebolire il dossier”. Il rinvio della revisione è visto dalla stampa svizzera come una prima manifestazione della destra, che alle ultime elezioni ha conseguito la maggioranza nel Consiglio nazionale. Attualmente a livello politico la revisione non avrebbe nessuna possibilità di passare.
Nel frattempo il governo preferisce portare avanti la riforma dell’imposta preventiva, al momento in sospeso, e ha incaricato il DFF di istituire un gruppo di esperti che elabori delle proposte di riforma. Il sistema fiscale attuale comporta, secondo l’esecutivo, svantaggi per l’economia nazionale. Il governo vuole dunque porre le basi della politica fiscale (imposta preventiva e segreto bancario) e attendere l’esito dell’iniziativa (che raccomanda di respingere) sottoposta a voto popolare entro settembre 2016. Quest’iniziativa ha complicato le cose ed è di fatto difficile prevedere le condizioni per il proseguimento della revisione del diritto penale fiscale. Un “no” non cambierebbe le cose e sarà il parlamento a decidere come procedere con i dossier pendenti.
Gaetano Scopelliti