Animali: no ai selfie con le bertucce, campagna internazionale per salvarle
Basta un ‘no’ per regalare la speranza a una specie in pericolo di estinzione. Strappati alle madri e legati a una catena, sono oltre 300 i piccoli di bertuccia che ogni anno vengono rubati alle foreste di cedri tra Marocco e Algeria.
Trascinati nelle piazze delle città turistiche del nord Africa, vengono sfruttati per comparire nei selfie a pagamento dei viaggiatori di passaggio. #justsayno è la campagna internazionale per fermare quest’abitudine molto diffusa soprattutto in Marocco, che insieme alla vendita illegale degli esemplari e alla deforestazione, è causa del declino delle popolazioni di bertuccia.
Sono meno di 8.000 gli individui che sopravvivono allo stato selvatico e la specie è considerata ‘minacciata’ dalla Lista Rossa dell’IUCN. La campagna #justsayno è lanciata dalla ONG Barbary Macaque Awareness and Conservation e sostenuta in Italia dal Parco Natura Viva di Bussolengo.
“Durante un viaggio, ognuno di noi può trovarsi di fronte alla richiesta di posare accanto ad un piccolo esemplare di bertuccia – ricorda Cesare Avesani Zaborra, direttore Scientifico del Parco Natura Viva – è importante sapere che la decisione sbagliata alimenta direttamente il traffico di animali a rischio estinzione ed è necessario rifiutare con fermezza, perché non si diventi complici della scomparsa dell’unica specie di primate che ancora vive a nord del Sahara”.
Ma per dare forza alla campagna il Parco Naturaviva invita a prendere carta e pennarello e scattarsi un selfie scrivendo su un foglio ‘Non poso con una bertuccia perché…’ con l’hasthag #justsayno e postare la foto sui social. Tutte le foto verranno trasmesse al Barbary Macaque che le utilizzerà per rendere ancora più efficace il proprio lavoro di tutela e collaborazione con le autorità marocchine.
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