“Emigrati ed Ex Emigrati ignari e disinformati: perché?”
Spett.le Redazione, sono un vostro vecchio abbonato e ho letto con molto interesse l’articolo (scrive chi legge) del 3 settembre 2015 numero 36 della Pagina.
Scrivo per porre cortesemente qualche domanda all’autore dell’articolo (Emigrati ed ex Emigrati ignari e disinformati: Perché?), ebbene la confusione è tanta che non si riesce a capire un bel niente. Essendo vicino alla pensione Svizzera, quale consiglio posso ricevere a proposito, in caso di rientro definitivo in Italia come devo procedere, in caso di liquidazione del secondo pilastro e il possesso di conti in Svizzera bisognna dichiarare questi averi al fisco italiano?
Che cosa significa compilazione del (RW). Penso che nella mia situazione si troveranno molti connazionali, interressati al problema e una risposta mediante la rubrica sarebbe ideale. Nell’attesa e ringraziandovi sin d’ora per la vostra cortesia, invio migliori saluti
Antonio Iacopetta
Caro Direttore,
leggo nell’ultimo numero de LA PAGINA, nella rubrica SCRIVE CHI LEGGE una lettera, peraltro stranamente non firmata (?!), dal titolo “Emigrati ed ex emigrati ignari e disinformati: perché?” in cui si denuncia – prendendosela un po’ con tutti ma in particolare con sindacati e parlamentari eletti all’estero – tra l’altro la mancata informazione a riguardo delle conseguenze che vi sono con l’entrata in vigore dell’accordo fiscale tra Svizzera e Italia recentemente firmato ed approvato dai due Paesi.
Un accordo che, sul fronte italiano, riguarda i cittadini italiani residenti in Italia con conti bancari in Svizzera non dichiarati all’autorità fiscali italiane e che, pertanto, interessa pure tutti gli ex emigrati in Svizzera rimpatriati e che, senza averne dato comunicazione al Fisco italiano, hanno lasciato i loro risparmi in un conto postale/bancario nella Confederazione. Un problema ancor più grave per quelli che, in alcuni casi, vi si fanno versare anche una loro rendita che può essere dell’AVS-AI, del Secondo Pilastro (evadendo così il fisco italiano) oppure della SUVA. Questi ex emigrati, per mettersi in regola con il fisco italiano, alla stessa stregua dei grandi evasori italiani con capitali all’estero, dovranno presentare all’Agenzia delle Entrate italiana entro il prossimo 30 settembre 2015 (si sta ipotizzando un possibile rinvio al 31 dicembre) la così detta Voluntary Disclosure ovvero una Dichiarazione Volontaria con la quale denunciare i loro conti bancari in Svizzera.
Bene, ciò premesso, vorrei semplicemente precisare che il sottoscritto, su questo importante accordo fiscale tra Svizzera ed Italia e delle conseguenze che ne potranno derivere per tanti ex emigrati italiani in Svizzera, è intervenuto con due comunicati stampa (vedi allegati) già nel mese di gennaio di quest’anno ed ancora lo scorso mese di luglio. Comunicati che sono stati poi ripresi e divulgati da diverse agenzie di stampa italiane. Inoltre gli stessi due comunicati sono stati inviati direttamente dal sottoscritto anche al mondo associativo italiano, ai Comites ed alla rete consolare italiana affinchè ne fosse data la massima diffusione. Comunicati con i quali invitavo gli interessati a rivolgersi alla mia organizzazione, la UIM, oppure ad una sede del patronato ITAL UIL per saperne di più ed essere consigliati in merito al da farsi.
Inoltre vorrei pure ricordare che sulle conseguenze di questo accordo io stesso ed altri colleghi della UIM e/o dell’ITAL UIL abbiamo avuto modo di informare i connazionali in decine di assemblee (peraltro molto affollate) organizzate dall’associazionismo italiano in Svizzera e di cui la LA PAGINA aveva anche dato notizia (ndr in vari articoli de La Pagina, tra cui segnaliamo l’edizione del 4 marzo 2015).
Ringrazio per l’attenzione.
Un caro saluto!
Dino Nardi
Coordinatore Europeo UIM