L’esperimento è stato condotto per un anno in una High School inglese
Il proverbio dice che le ore del mattino hanno l’oro in bocca, ma sarà vero? Una ricerca scientifica inglese ha dimostrato, appunto, che il proverbio non dice sempre la verità, almeno non per tutti. È dimostrato, infatti, che ciascuna fascia di età ha ritmi di sonno e di veglia che non sono uguali. Ad esempio, si sa che i bambini dormono dalle ore nove di sera fino alle sette del mattino, ma gli adolescenti no, si addormentano verso mezzanotte per svegliarsi alle nove del mattino. Già prendendo come esempi bambini e adolescenti, si vede che la normalità per gli uni non è la stessa che per gli altri, figuriamoci se si prendessero in considerazione altre fasce di età. Qualcuno potrebbe chiedere: e allora? Il preside della Monkseaton High School, una scuola superiore di Whitley Bay, vicino Newcastle, nel Nord dell’Inghilterra, ha fatto un esperimento per tutto l’anno scolastico. Ha spostato l’orario di inizio delle lezioni dalle nove alle dieci, spostando in avanti anche l’orario di uscita di scuola dalle tre del pomeriggio alle quattro meno venti. Risultato: ha ottenuto non solo rendimenti scolastici superiori a quelli precedenti, ma anche un notevole miglioramento delle relazioni tra studenti e docenti. Questo esperimento dimostra che i ritmi di sonno-veglia variano da età a età con conseguenze sul rendimento. Non è vero, dunque, che svegliarsi tardi è sinonimo di pigrizia e di poltroneria, ma è un fatto fisiologico, per cui adattare agli orari i propri ritmi di reazione è segno di capacità organizzativa e di attenzione alle esigenze altrui per meglio stimolarne le qualità.
Ovviamente si parla di scuola e di capacità di concentrazione e di reazione. Ben diverso è il discorso per altri mestieri, per i quali alzarsi più tardi per cominciare a lavorare un’ora dopo non sarebbe un vantaggio ma un handicap o, in ogni caso, un esempio (reale) di [email protected]