Si torna a parlare della patrimoniale sugli immobili, nefasta idea lanciata allora dall’ex ministro Elsa Fornero, convinta che questo aiuterebbe i conti pubblici. Praticamente il cittadino che ha lavorato una vita intera risparmiando per acquistare un immobile su cui ha già pagato fior di tasse, prima sui soldi guadagnati poi sull’acquisto fatto, ed ora lo si vorrebbe ulteriormente tassare per sanare quel debito pubblico che lo Stato si ritrova a causa dell’incapacità e allo spreco del danaro pubblico ad opera dei politici. Undicimila miliardi di euro, a tanto ammonta il patrimonio delle famiglie italiane, quattro volte il debito pubblico. L’inflazione, l’aumento esponenziale dei costi delle materie di consumo giornaliero, sta riducendo i risparmi delle famiglie, che per far fronte alla spesa corrente intaccano i risparmi di una vita, ed ora la sinistra insiste perché venga imposta la patrimoniale sugli immobili, come se già non fossero tassati abbastanza. L’ex ministra Fornero va in Tv perorando la causa della patrimoniale, da lei lanciata a suo tempo nel 2011 con il suo degno compare Monti, dopo il disastro delle pensioni ora si vuole cimentare sugli immobili con l’aiuto del PD. Del resto un immobile non può salvarsi dall’azione rapace del fisco, che con l’imposizione dell’IMU, di fatto una vera e propria patrimoniale, dà una gettito annuo di circa oltre 25 miliardi di euro. Il mattone è il bene su cui buona parte degli italiani (l’80%) ha costruito la propria sicurezza. La situazione vista all’interno risulta però leggermente diversa, infatti una ricognizione accurata, ovvero un’aggiornamento catastale, metterebbe in evidenza quante case di lusso sono ancora accatastate come case popolari, inoltre su circa otto milioni di immobili il 12% del totale una parte non è stato ricostruito l’utilizzo, mentre per l’altra età non vi è traccia in nessuna dichiarazione dei redditi. Pertanto prima di lanciare proposte di patrimoniali che colpirebbero sempre i soliti, coloro che pagano e sempre hanno pagato, sarebbe opportuno identificare coloro che non hanno mai dichiarato l’immobile nella denuncia dei redditi.
Dr. Paolo Gasparini