Si è svolta giovedì 2 febbraio, presso la sede della SAIG a Ginevra, la prima serata informativa delle tre annunciate per il 2023, organizzata dalla SAIG in collaborazione con il Patronato ITAL-UIL e gli avvocati Pietro Folino e Alessandra Testaguzza, per presentare le novità in materia di pensioni, prestazioni complementari, fiscalità e successioni in Svizzera e in Italia. L’incontro, tanto atteso dopo la Pandemia, ha riscosso un notevole successo.
Il Coordinatore SAIG Carmelo Vaccaro ha dato il benvenuto ai presenti, passando poi la parola, per i saluti introduttivi, al Coordinatore ITAL-UIL Svizzera Angelo Di Lucci. Entrambi hanno ribadito l’importanza di queste serate informative e ringraziato il numeroso pubblico per la partecipazione all’evento, cui ha assistito anche Mariella Lista, Segretaria amministrativa ITAL-UIL Svizzera.
Gabriele Picco, dell’ITAL-UIL Ginevra, ha ricordato come, da gennaio 2023, siano stati aumentati gli importi delle pensioni italiane e di quelle svizzere dell’AVS/AI oltre che, per la prima volta da molti anni, anche quelli delle rendite di invalidità e superstiti della previdenza professionale obbligatoria e dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni. Si è poi ricordato che anche chi ha solo pochi anni di contributi in Italia potrebbe aver diritto a una pensione italiana e che pertanto è sempre bene contattare per tempo il Patronato ITAL-UIL per una valutazione.
Si è quindi brevemente parlato della nuova pensione anticipata italiana, cosiddetta “quota 103”, così come dell’entrata in vigore al 01.01.2024 della riforma AVS21 che prevede, oltre all’innalzamento progressivo dell’età di riferimento per le donne da 64 a 65 anni, anche la possibilità di colmare le lacune di contribuzione AVS continuando a lavorare dopo l’età di pensionamento. Infine, si è fatto cenno alla modifica dei requisiti per il diritto alla rendita vedovile dell’AVS per gli uomini, che è ora garantita anche se non vi sono figli minorenni.
Grazia Tredanari, responsabile dell’ITAL-UIL Ginevra, ha invece ricordato che, dal prossimo anno, la riforma del regime delle prestazioni complementari entrata in vigore nel 2021 si applicherà a tutti i beneficiari, anche qualora ci fosse una riduzione delle prestazioni, in particolare per chi ha una sostanza di oltre CHF. 30’000 (persone sole) o 50’000 (coppie), o una loro esclusione (sostanza di oltre CHF. 100’000, rispettivamente 200’000). Per questo è opportuno che coloro che hanno beni immobili in Italia o risparmi superiori ai limiti consentiti anticipino questo cambiamento per tempo.
È inoltre sempre opportuno verificare i conteggi delle prestazioni complementari e segnalare tutti i cambiamenti intervenuti (compreso l’eventuale aumento delle charges) e semplificare la gestione amministrativa limitando il numero di conti.
Il Presidente dell’ITAL-UIL Svizzera, Mariano Franzin, ha invece ricordato che anche per il 2023 i titolari di pensione italiana in convenzione internazionale possono, se ne fanno richiesta presso il Comune italiano, beneficiare della riduzione del 50% dell’IMU e dei 2/3 della TARI sull’abitazione posseduta in Italia.
L’Avv. Pietro Folino, del Foro di Ginevra, ha esposto le novità in vigore dal 1° gennaio 2023 per le successioni in Svizzera. La riforma ha toccato la quota disponibile della successione che sarà possibile lasciare, per testamento, a chi si vuole, nella misura del 50%. In questo caso al coniuge andrà 1/4 e la stessa quota ai figli.
In assenza di testamento, la successione legittima non cambia: al coniuge andrà il 50% ed ai figli il restante 50%, da dividere in parti uguali.
L’Avv. Alessandra Testaguzza, del Foro di Roma e di Ginevra, ha affrontato il tema delle successioni transnazionali e che presentano elementi di internazionalità. Tema molto frequente a Ginevra, ove è quasi la norma avere dei beni in Svizzera, in Italia ed in Francia. La normativa attuale in caso di cittadini italiani residenti in Svizzera, in assenza di testamento, applica il criterio della nazionalità (Convenzione tra Italia e Svizzera del 1868). La successione di un cittadino italiano, domiciliato e che muore in Svizzera, sarà regolata dal diritto italiano, con applicazione delle quote di legittima e disponibile ivi previste (ad esempio il coniuge avrà diritto alla metà dell’eredità con un solo figlio, a 1/3 se ci sono due o più figli). Se si redige testamento, si può decidere di assoggettare la propria successione al diritto del domicilio, quindi alla legge svizzera.
Attenzione, però: in caso di beni immobili in Italia o in Francia, si dovrà inderogabilmente applicare la legge del luogo ove gli immobili si trovano. Quindi la legge svizzera verrà considerata soltanto per i beni mobili esistenti in Svizzera (denaro, gioielli, investimenti, etc). L’Avv. Testaguzza ha consigliato comunque di rivolgersi ad un professionista prima di prendere decisioni che poi potrebbero essere difficili da gestire da parte degli eredi. Le situazioni possono variare molto caso per caso.
La serata si è conclusa con un brindisi offerto ai presenti dalla SAIG e con l’invito ad approfondire il tema delle successioni e del possibile obbligo di restituzione delle prestazioni complementari durante la prossima conferenza che si terrà il 4 maggio, sempre presso la sede della SAIG.
La Redazione “La Notizia di Ginevra”